- Tasso: la poetica e il lirismo tassiano -
 
 Scritto da: VeNoM00
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Poetica

Tasso è il primo poeta moderno, in quanto di natura apolide (non è legato ad alcun città) e cosmopolita (era infatti un grande viaggiatore). Vive inoltre la fine del sistema politico delle corti e quindi l'inizio del tramonto della figura del letterato cortigiano, che non scompare ma perde fortemente prestigio.
La tradizione seicentesca ci consegna il mito di Tasso costretto a simulare la follia per evitare le invidie della corte estense, mito che persiste fino all'800 e sarà ispirazione delle riflessioni di scrittori come Leopardi, che nelle Operette Morali, scrive il Dialogo di Torquato Tasso e del suo genio familiare.
A questo tema Goethe, invece, dedicò una tragedia.

Il lirismo tassiano

Per lirismo tassiano si intende tutta la sua poesia: la lirica in Grecia era la poesia dei sentimenti interiori del poeta, modelli saranno quindi Saffo e Alceo ma anche Petrarca, Pietro Bembo e Giovanni della Casa. Per esprimere il sentimento amoroso Tasso usa molto il madrigale, breve componimento destinato a essere musicato (e cantato a due o più voci), diffuso sopratutto nel Trecento; si trattava di lodi della donna in forma raffinata e preziosa ma al contempo non eccessivamente elevata, non pesante. Il tema principale è dunque il sentimento e l'esperienza personale del poeta, in forma di intensa e dolce musicalità. Altri argomenti trattati sono la morte, la riflessione morale e religiosa, l'encomio e l'autobiografismo.
 


Taso dipinto intento a studiare
 
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