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Scritto da: Giancarla Vietti | Discuti sul FORUM
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Arte: Peter Fischli & David Weiss
Arte come provocazione all'accostamento della realtà da altre angolazioni

Sono stati riconosciuti grandi artisti. Hanno ricevuto il Leone d'oro alla Biennale di Venezia nel 2003, dopo il Prix Caran d'Ache a Ginevra nel 1989, fino al Roswitha Haftmann Prize in Zurigo, nel 2006. Il loro lavoro creativo cerca di toccare tutti gli ambiti delle arti contemporanee: dalla pittura alla scultura, in un susseguirsi di continue sperimentazioni, fino alla regia filmica, alla fotografia e quant'altro.

Essi hanno cercato di vedere il quotidiano sotto angolazioni inaspettate, di modo da concepirle da un altro punto di vista e, nella stessa maniera, concepire, così, tutta la stessa esistenza. Non solo secondo modalità non scontate, ma, proprio, da un altro punto di visuale. Così, ad esempio, avviene in Sculture Nere (1986-88), in cui oggetti, mobili, alberi e palazzi sono rifatti, scolpiti, in gomma nera e trasformati in un inquietante monocromo, che vuole svegliare dal torpore dell'osservazione abitudinaria della nostra coscienza. Nello stesso modo, in altri lavori, la realtà viene inaspettatamente rifatta, copiata, nel leggerissimo poliuretano.

Risposte non ce ne sono. Se poneste domande a Peter e David, probabilmente vi risponderebbero con altre domande. Così è, come avviene nella poetica della maggioranza degli artisti contemporanei. Ma ci sarebbe da chiedersi se Leonardo o Michelangelo, in realtà, dessero delle risposte. E' un tema da indagare. O, forse, il compito dell'arte è sempre quello di smuovere le acque, di aprire  la chiusa della coscienza assopita, di risvegliare il pensiero.

"Peter Fischli & David Weiss lavorano insieme dal 1979 e con le loro opere attraversate da un'energia tanto giocosa quanto assurda, hanno costruito un repertorio infinito di colpi di scena e piccole rivelazioni quotidiane. Con intuizioni rapide e guizzi improvvisi, ma anche con riflessioni ostinate e ossessioni maniacali, Peter Fischli & David Weiss trasformano la realtà in un miraggio. Saggi profeti e buffoni di corte, i due artisti proiettano uno sguardo incantato sul mondo che ci circonda e lo trasformano in un laboratorio dove scoprire preziosi paradossi e affinità segrete. Le visioni di Peter Fischli & David Weiss sono animate da uno stupore infantile che mescola rigore e fantasia, leggerezza e tragedia, sempre in bilico tra sublime e kitsch, tra noia e psichedelia. Capace di sgretolare ogni certezza, l'opera di Peter Fischli & David Weiss scorre come un'enciclopedia impazzita in un'esplosione di forme e colori, illuminazioni e oscurità."

(da: "Altri fiori e altre domande")

"Domande"

Paradigmatica è l'installazione  "Domande" (1980-2003). L' opera ha ricevuto il Leone d'oro a Venezia nel 2003. Nella semioscurità di una sala, vengono proiettate su di una parete scura, una lunga serie di domande incalzanti, che si ripetono ciclicamente, alternandosi, scomparendo ed apparendo, sovrapponendosi l' una, quando l'altra, magicamente, si dissolve. Si tratta di domande esistenziali, dubbi e quesiti inquietanti o piccole ingenue riflessioni: è un flusso di coscienza che percorre la sua strada, come un rabdomante in cerca dell'acqua, o di che altro? La mostra s'intitola "Altri fiori e altre domande". Lo spettatore-interlocutore viene accompagnato ad ascoltarle, ma solo fino ad un certo segno,  Poi,  per proseguire, forse per rispondere, se lo vorrà, se potrà, dovrà andare da solo.

Può essere affascinante provare a seguire queste domande, proiettate in tedesco, inglese, italiano. Qui sono nella loro quasi totalità:

E' tutto innaturale?
Sono stato grossolano?
Ho bisogno di pace assoluta?
Gli insetti ci stanno superando?
Devo rivivere tutto ancora una volta?
Perchè la terra si concede il lusso di avermi con sé?
Perchè ho sempre ragione?
Perchè lei non telefona?
Devo raffigurarmi il cosmo come schiuma?
Perchè la terra gira una volta al giorno?
Sono tagliato fuori?
Si può definire la realtà come tale?
Devo esprimermi in modo più chiaro?
Cova qualcosa sotto la cenere?
Serve desiderare tenacemente?
Va tutto a monte?
Devo vergognarmi di avere un'opinione su così tante cose?
Devo farmi sorvegliare?
Sonnecchia nella famiglia un residuo di vita contadina?
Appaio come sono?
Devo andarmene alla chetichella?
Prendo droghe sbagliate?
Si risolve tutto da sé?
Le opinioni nascono da sé?
Abuso del mio potere?
La mia anima abita in un paese ignoto?
Dovrei costruire un capanno in  un bosco?
Esistono sentimenti sbagliati?
Si può sbagliare tutto?
Va tutto alla deriva?
Devo essere allegro?
Posso tutto?
Sto sprecando la mia VITA?
Non ci sono limiti all'impossibile?
Posso recuperare la mia innocenza?
Il mio prossimo è indifeso nei miei confronti?
Devo drogarmi per motivi scientifici?
E' la fame un sentimento?
Mi si può calmare con la musica?
Serve la spensieratezza contro la malinconia?
Perchè c'è gente malvagia?
Perchè le stelle sono disposte in maniera così disordinata?
Sono amato?
Devo restare fuori?
Mi trova la fortuna?
Si può pensare tutto?
Quanto è buono il mio nascondiglio?
Devo rodermi di meno?
E' vano resistere?
 

The way things go (1986-87)

L'opera di questi due artisti spazia in ogni ambito. E' questo uno dei loro video più famosi. Nel silenzioso filmato iper-realista, si ascoltano i soli rumori della materia in movimento, lo scandire meccanico e banale del suono provocato dagli oggetti che si spostano, cadono, rotolano. Essi sembrano risvegliati e osservati nel succedersi dei loro eventi. I materiali più diversi: scatole, bottiglie, pezzi di legno, candele che bruciano e producono reazioni fisiche, copertoni, teiere, sono i protagonisti. Essi si rincorrono in una serie esilirante di reazioni a catena, un effetto domino in cui caos e ordine si sfidano all' infinto. Una proiezione a lato documenta le immagini di Peter e David, all'epoca, nel retroscena di quel lavoro, che si è reso necessario ai due artisti per materializzare la loro idea, questo loro progetto, il quale ha richiesto una notevole concertazione, usufruendo anche dell'opera di una equipe di tecnici, ripresi nelle immagini. L'opera prodotta è una silenziosa ed asettica contemplazione degli avvenimenti, dalla durata di mezz'ora circa. Rudimentali macchine inventate, rumori naturali, raccontano reazioni fisiche e chimiche, con un preciso ardore per il fuoco, capace di muovere tutto, così come l'acqua. Quasi un'attesa, che la materia, nel suo usuale svolgersi ed accadere, si riveli o riveli il significato.

La mostra

Prodotta dalla Fondazione Nicola Trussardi, "Altri fiori e altre domande" è la prima grande mostra in Italia di Peter Fischli & David Weiss, già celebrati dal Leone d'Oro alla Biennale di Venezia. Pensata appositamente per gli spazi seicenteschi di Palazzo Litta, la mostra rappresenta un'occasione unica per esplorare i mondi surreali inventati dal duo svizzero. Tra le pareti di broccato, le cineserie e gli specchi del piano nobile di Palazzo Litta, che la Fondazione Nicola Trussardi apre per la prima volta all'arte contemporanea, la mostra raccoglie lavori inediti e oltre quaranta opere storiche di Fischli & Weiss e offre una panoramica completa e originale sulla loro produzione. Palazzo Litta si trasforma in uno strano carillon dell'assurdo. Fischli & Weiss lavorano insieme dal 1979 e si sono imposti come i profeti di un'arte che guarda al mondo con stupore infantile, ma che è anche capace di sgretolare ogni certezza e sottoporla alla critica più spietata. Perfino l'ingresso nella mostra è spaesante e appare come un luogo di transito in cui le opere si confondono con gli ambienti originali tra mobili antichi e fotografie di AEROPORTI (1987-in progress).

Nelle mani di Fischli & Weiss anche la materia più insignificante si trasforma in qualcosa di magico. Dalla dissolvenza ipnotica di FIORI (1997-98) alle SCULTURE NERE (1986-88) in cui mobili, utensili, alberi ed edifici sono ricostruiti in gomma e trasformati in un inquietante monocromo, fino alla proiezione KANALVIDEO (1992) che riprende enigmaticamente l'interno delle fognature di Zurigo, come mondo sottostante al vivere quotidiano, l'arte di Fischli & Weiss svuota la realtà di ogni peso e la trasforma in un miraggio. L'impercettibile distanza che separa verità e finzione è uno dei temi centrali nell'opera di Fischli & Weiss. In una delle loro serie più famose, gli artisti hanno riprodotto meticolosamente alcuni oggetti scolpendoli in poliuretano, un materiale leggerissimo quanto delicato, che sembra catturare tutta la fragilità del mondo. UNTITLED (PALLETS 2001-04) apre uno squarcio su ciò che di solito resta celato nelle esposizioni d'arte: per svelarci il disordine dietro le quinte, Fischli & Weiss espongono oggetti comuni che in realtà sono sculture realizzate con cura maniacale. In LA ZATTERA (1982) - la prima opera che i due artisti abbiano mai realizzato in poliuretano - Fischli & Weiss fanno riemergere dagli abissi nature morte da cartone animato e animali da fiaba. In UNTITLED (ROTTERDAM) (2000-04) trasformano una delle ultime sale della mostra nel ripostiglio di un custode immaginario: una simulazione iper-realista, tanto spettacolare quanto ordinaria, in cui ogni oggetto è scolpito e dipinto a mano.

La realtà per Fischli & Weiss va guardata come un sogno a occhi aperti, che talvolta si tinge di sfumature drammatiche. Nell'installazione DOMANDE (1980-2003) scorrono dubbi esistenziali, quesiti inquietanti e piccole riflessioni: sono paure e desideri simili a quelli che ci assalgono la sera prima di dormire - filosofia da quattro soldi o rivelazioni esoteriche? In uno dei video più celebri di Fischli & Weiss, THE WAY THINGS GO (1986-87), gli oggetti si risvegliano e i materiali più diversi - scatole, bottiglie, pezzi di legno, candele, copertoni e teiere - si rincorrono in una serie esilarante di reazioni a catena, un effetto domino in cui caos e ordine si sfidano all'infinito. Questo sentimento primordiale di paura e stupore torna nel film LA RETTA VIA (1983) in cui i due artisti si travestono da topo e da orso e si avventurano per le montagne della Svizzera, perfetti filosofi in stile Walt Disney. I costumi conservati al centro della stanza sono al contempo perfette sculture minimaliste e feticci da museo delle cere. Osservata in tutta la sua svagata complessità, l'opera di Fischli & Weiss ci appare animata da piccoli miracoli e momenti di felicità fai da te. L'intera mostra a Palazzo Litta può essere descritta come un labirinto di immagini e mondi possibili, un viaggio tra micro-universi e panorami lillipuziani: UN LAVORO INCOMPLETO (2000-06) è un giro del mondo in centinaia di immagini che si confondono e si intrecciano una con l'altra, per rivelarci il lato oscuro della quotidianità. Catalogando regole ed eccezioni, l'opera di Fischli & Weiss scorre come un'enciclopedia impazzita, un'esplosione di forme e colori, illuminazioni e oscurità.

Nella serie FOTOGRAFIE DI SALSICCE (1979), l'opera che segna l'inizio della collaborazione tra i due artisti, montagne di salsiccia e paesaggi romantici spuntano tra le pareti di un frigorifero o sul pavimento del salotto, per rivelare bellezze allo stesso tempo sublimi e kitsch. Nella serie EQUILIBRI - UN POMERIGGIO TRANQUILLO (1984) oggetti in equilibrio precario sfidano la legge di gravità e danno vita a nuove creature ibride. Nelle fotografie di Fischli & Weiss anche la noia diventa spettacolo, la banalità si declina in infinite variazioni e tutto scorre nella sua meravigliosa molteplicità. Perfino la storia dell'umanità passa attraverso il caleidoscopio di Fischli & Weiss: nell'ambiziosa serie SUDDENLY THIS OVERVIEW (1981) - presentata per la prima volta in Italia - il duo riscrive gli eventi cruciali della storia dell'uomo in una sequenza di oltre novanta piccole scene di creta. Vignette da un universo in miniatura, le sculture di Fischli & Weiss ricostruiscono eventi insoliti ed episodi marginali che la storia ufficiale non ha mai raccontato. Nell'ultime sale del Palazzo un gatto gigante si lecca i baffi mentre poco lontano si diffondono i suoni di una radio. Come molte altre opere di Fischli & Weiss, anche RADIO (2008) cela una sorpresa misteriosa: è in presa diretta con il passato, la radio suona musiche e diffonde notizie ormai di qualche mese fa. Voci lontane ma sempre presenti. Altri fiori e altre domande porta a Milano le visioni allucinate di Fischli & Weiss, in una combinazione unica di opere storiche e produzioni originali che negli spazi barocchi di Palazzo Litta si fanno ancora più fantasmagoriche.(da "Altri fiori e altre domande").

Avrei ancora una domanda: "Non riesci a vedermi, mentre cerco di raggiungere il vero?"

 


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