- Pittura ad olio -
 
OPERA LA PAROLA ALL'AUTORE DATI TECNICI CRITICA
CLICCA PER INGRANDIRE "La sfida più grande è aiutarti." Olio su tela
(anno 2009)


Precipitare
- Un'opera intensa, carnale, viscerale che descrive la sofferenza di una donna mentre precipita senza un terreno dove cadere, verso il vuoto, vittima della tiepida indifferenza del roseo mondo antistante. Eccetto una vaga tensione nei capelli non c'è alcun movimento, nessuna profondità, c'è solo un lento ma inesorabile propagarsi di tenue nebbia. Al centro individuiamo un simbolo rosso che lascia all'osservatore la possibilità di cogliere più significati e nessuno specificatamente; a differenza delle precedenti opere vi sono più dettagli, parecchie domande e nessuna risposta. Pare quasi di poter percepire una delicata aria scivolare ai fianchi del soggetto, una carezza che allevia il malessere diffuso. La posa della donna è rigida, il volto  e la sua espressione sono celati ma la sua postura lascia intuire che non si vuole arrendere, stringe i denti, il suo tempo si volatilizza, è lacerato ma ha un obiettivo. Che  cosa la spinge a non lasciarsi andare? La figura bianca in basso, una misteriosa creatura dallo sguardo acceso. Si tratta di una nuova vita in grembo: allo stesso tempo problematica e straordinaria. Il feto si appoggia dolcemente a quell'essere che scopriamo madre. In questa situazione paradossale il piccolo non intende appieno cosa sta accadendo, si guarda intorno curioso e non sa cosa la madre sta sacrificando per lui, a quale prezzo lo sta proteggendo, sopra ogni altra priorità: che sia questa amore, passione o libertà.
 

CLICCA PER INGRANDIRE "Ferite e lacerazioni, dovunque. Il temporale nella sua impetuosità è preso d'assedio dalla sua inutile vastità." Olio su tela
(anno 2008)


Temporale ferito
- Tagli, cicatrici che non si possono rimarginare nel loro stesso turbinoso espandersi creativo. Il quadro presenta un notevole  distaccamento da quello che sembrava uno stile già pronto a consolidarsi. Alla perdita di contorni definiti  si contrappone tuttavia un'evoluzione della texturizzazione già presente in alcune delle creazioni precedenti. Integralmente realizzato con il solo uso delle dita, il dipinto pone un arduo quesito estetico all'osservatore e all'artista stesso: desideri lacerati si muovono in una struttura prospettica nuova, l'intera questione geometrica lascia spazio al caos, specchio di una situazione interiore indefinita. Ci sono direzioni, punti di partenza e punti di arrivo ma la forza dell'instabilità oppone resistenza al conseguimento della cura, del ritorno ad uno stato di pace e perfezione. Lo spettatore che si avvicina all'opera si trova di fronte ad una disgregazione e ad una continua lacerazione, è difatti il rosso/rosa il vero protagonista della scena, come se la tela fosse completamente ricoperta da quel colore e le nuvole fumose non fossero altro che un sottile strato di pelle. A perimetri di colore  definito si sostituiscono aree quasi "macchiate", espressione di una purezza perduta.
 

CLICCA PER INGRANDIRE "Una goccia di felicità e impazienza colora il grigio di un mondo coperto dalle tenebre." Olio su tela
(anno 2007)


Petra
- Un volto nasconde qualcosa, pallida tensione che cresce nelle distanze prospettiche, nello spazio che si diffonde senza sosta e sempre più compresso. Pronto ad esplodere. Simboli, forme e tanti colori caratterizzano un momento di pienezza senza pari, una passione aperta a desideri sempre più incontenibili. Colore e forme ammiccano alla sensibilità cromatica dell'osservatore ma nel contempo corrispondono distrazione, compiacimento, felicità. Un'espressione d'amore che introduce però l' elemento di angoscia, quasi a voler presagire una crisi, una disillusione imminente. Il volto è scuro, triste, abbattuto, sta per parlare ma l'incessante processo creativo di volumi e oggetti lo immobilizza impedendogli di svelare il segreto che porta con se. Non ci sono aree libere ogni spazio bianco si vede riempito di idee e proposte atte a dare soddisfazione.
 

CLICCA PER INGRANDIRE "Fuga dalla vita nell'apparente, solitudine, ogni giorno: una ferita." Olio su tela
(anno 2007)


Fuga difficile di sibili metallici
- In questo quadro struttura e linearità fanno da preciso sfondo ad un'impalcatura simbolica rigida. Il soggetto imprigionato e stanco di vivere nella prigione bianca, oltre le cui sbarre è impossibile vedere sta cercando di evolvere, uscire dalla bidimensionaltà dell'apparire per approdare lentamente verso la terza dimensione dell'essere: l'autoaffermazione. Dalla sua amarezza, dal suo sforzo partono raggi sbiaditi di colore, speranza in un futuro radioso. C'è difatti una possibilità, un'esile speranza che può realizzarsi: esiste un cuore, una concretezza celata che spinge per poter uscire. In mezzo ai sibili del metallo arrugginito, si avverte il peso del un parto di un ego immerso in una situazione opprimente, complessa. Le ferite che corrono sul corpo amputato della figura umana evidenziano una difficile individuazione della propria sessualità comunque volta ad un'affermazione. Nonostante tutte le difficoltà che il bianco pone (metafora di una purezza forzata) la donna si alzerà e dotata di arti propri camminerà in piena libertà.
 

CLICCA PER INGRANDIRE "Una notte come molte, l'ispirazione irruppe nella quiete e nel silenzio della vita comune." Olio su tela
(anno 2004)


Traslazione del reale
- "La traslazione del reale" è un'opera che pone le basi di un passaggio verso una dimensione sconosciuta, corrisponde ad un primo tentativo di varcare la soglia dell'inconoscibile. Un'apertura artistica impregnata di un simbolismo carico di sensualità, contraddizione, divieto, desiderio, violazione ma anche innocenza, spontaneità e trascinamento sentimentale. Ogni cosa sembra un eco amplificato di una realtà sempre meno fedele a se stessa, tanto meno da dare il via ai voli pindarici dell'adimensionale, dell'invenzione, dell'inesistente seppur asservito a cornice del reale. C'è come un dubbio nel quadro, si presenta tra calore e freddo, una situazione apparentemente rilassata seppur misteriosa e preludio di accadimenti incerti. La parte figurativa è appoggiata ad un più ampio desiderio di chiarezza, una prima esigenza di strutturazione destrutturalizzante: lo sfondo perde il carattere figurativo in favore di una geometria più espressiva.
 

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"Piccolo uomo dovunque tu sia il tempo sarà con te..."
 
Olio su tela
(anno 2003)


Il tempo di ghiaccio - Un'opera molto importante per la formazione dell'artista è stata "Il tempo di ghiaccio", dipinto in un periodo più sereno della sua giovinezza, stravolge i vecchi equilibri per far posto a nuove tendenze (parte di quest'opera è stata dipinta con le nude dita)... L'ironia dell'orologio (al centro) e dell'uomo mutilato (sulla destra) vuole comunicare l'idea del tempo che corre velocemente ma in maniera statica poichè esso è "extensio animae" e seppur non esista come realtà a se stante ci invecchia e al fine, ci sconfigge); l'uomo in nero rappresenta quindi (immaginariamente) l'umanità vinta dal tempo.

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"Grande e maestoso nell'infinito cielo..."
 
Olio su tela
(anno 2003)


Incombe - La figura del volatile (simbolicamente il male e la corruzione) incombe appunto sulla chiesa che, ormai ricorrente in questi dipinti, è metafora della spiritualità; da notare: la scomparsa di molti dettagli e l'apparente squilibrio cromatico, è indice indiscusso di insicurezza e paura che però, trova uno spiraglio di speranza nella piccola luce emessa dal campanile della basilica, la quale, in questo caso, si tramuta in faro: guida divina dei pellegrini su una terra insidiosa.

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"Tanto freddo, troppo freddo..."
 
Olio su tela
(anno 2002)


La trilogia, freddo, tanto freddo - Mentre copriva di colore questa tela lo spirito dell'artista era fortemente scosso, (il personaggio al centro è il pittore stesso). Il bianco che taglia come una coltellata la scena rappresenta simbolicamente la pacata solitudine (una sorta di locus amenus)... Il contrasto è voluto: il rosso indica il calore (umano), mentre il bianco, la pallida e "criogenica" indifferenza... Da notare è anche il fatto che la pennellata nella parte destra è più dura, "rugosa" e multiforme; sullo sfondo a destra troviamo invece la chiesa (la spiritualità) e il paese (i contatti col mondo), essi sono lontani e difficili da raggiungere...

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"L'ispirazione arrivò durante un viaggio in treno, come se il paesaggio che vedevo correre mi avesse sussurrato cosa dipingere..."
 
Olio su tela
(anno 2002)


La trilogia, la vite dell'iperuranio - In quest'opera (chiamata anche la "croce scura") inizia a presentarsi la concezione spirituale; in alto a sinistra si scorge un "dio" sotto forma di demone che, nell'iperuranio (rif. a Platone) si compiace, nascosto tra le nubi, del suo operato e della sofferenza che porta all'uomo la conoscenza; un altro aneddoto interessante è il fatto che ad una certa ora del giorno (18.00) la luce permette di scorgere nel dipinto, in alto a destra una "J" che sta per "Julia"...

CLICCA PER INGRANDIRE "Fu così che decisi... osservando la magnificente imponenza di una montagna mentre nascondeva chissà dove il sole..."

Olio su tela
(anno 2001)


Tramonto - Questo quadro, il primo in assoluto che l'artista ha dipinto, è un insieme di equilibri tra nero e bianco, tra colori caldi e colori freddi, tra scorci prospettici e visioni irreali, tra ombra e luce... Forse un preludio di alcune delle successive creazioni incentrate sull'ancestrale lotta tra bene e male...

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