- Anteprima Autunno / Inverno 2009 / 2010 -
 
Scritto da: Giancarla Vietti
ARTICOLO

Immagine 1
 
Trend oversize
Una premessa: é storia, avveniva così

     

Andando molto lontano, a ritroso, l'oversize ante litteram, nasceva alla fine degli anni '60, prima delle altre incursioni degli anni '80. I soldi, in tasca, non erano molti. Nemmeno per i rampolli delle famiglie abbienti: non venivano elargiti. Non ce n'era per nessuno. Ragazze e ragazzi, alle soglie dell'adolescenza e del desiderio di autonomia e autodeterminazione, anche per ciò che concerne la propria immagine, non volevano più vestirsi come piaceva a mammà. Non avendo, come dicevamo, molte libertà nella disponibilità di acquisto, avevano escogitato un nuovo trend. Fare libere incursioni nei vecchi guardaroba dei genitori. Questi ultimi, anche accorgendosene gradualmente, non le proibivano più di tanto. La fantasia poteva correre senza limitazioni. E così la propria grinta nel mostrarsi. Erano ricerche in soffitta e voglia di esprimersi. Le ragazze prediligevano, controcorrente, la maglieria di papà. Nondimeno, ovviamente, i maschi. Si trattava, spesso, ad esempio, del classico pull maschile, a V, cammello o blu. Storico. Oppure era il golf abbottonato. Naturalmente la misura era gigante, per la ragazza! Andava bene così. Qualche volta, la fortuna permetteva di trovarlo anche in cachemire. Non ingoffava la figura, perché era indossato a pelle nuda, così, largo e lungo. Metteva, in realtà, in risalto la flessuosità del corpo, sottolineandone solo alcuni punti. Dopo tanto bon ton e misura, la necessità era trasgredire. Prediletti e frutto di cacce spietate, erano, poi, i vecchi capi in pelle superusurata, lisa, scolorita. Una tendenza, questa, che non ci ha mai più abbandonati, con alti e bassi, essa è sempre presente. Assimilabile al gusto del jeans vissuto e stravissuto. Storie di inseparabili giubbotti in cuoio, tipo aviatore fuori misura, oversize, i quali vissero più di due vite. Non importava il colore: naturale, marrone, nero. Non importava. Purché largo e usurato. ( In altri periodi, poi, in seguito, l'innamoramento poteva essere, invece, per lo stretto e e aderente, purché usurato). Amatissimi anche i giacconi abbottonati, da uomo. Non più classici, ma trasgressivi, perché old. Meglio se scamosciati, lisi e vecchissmi. Un mood sia per ragazzi che ragazze. Anche se queste ultime, scovavano anche deliziose giacchine con colletto rotondo ed enormi bottoni, che la zia non metteva più. Nasceva così l'oversize ante litteram. Non solo. Nasceva anche l'enorme fenomeno, per gli sviluppi avuti nel tempo, del vintage.

Costume National esprime la generazione young biker internettiana 2010

La maglieria C'N'C' è lavorata a mano, ha volumi morbidi e avvolgenti, colli importanti, spesso con fili effetto ragnatela sulle maniche. Gli abiti propongono volumi eccessivi, con cuciture a vista, piegati, pizzicati, asimmetrici, con maniche a pince. Appare una blusa elegante oversize passepartout, in velluto viola.

Si apre la scena: inverno. Esplode il colore. Rosso, viola, aviazione, ruggine, panna e, sempre, nero e grigio. Assolutamente il nero e tutti i toni del grigio, ma avanzano come un'onda, il blu cina, un purple, il rosso lacca, un gold&silver. Una tendenza che dilaga, dimentica ogni crisi e diventa energetica e energizzante. Avanzano pantaloni affusolati, sportivi, tassativamente in raso,  in blu e rosso, da motociclista, sagomati, con patch ergonomici ed imbottiture protettive, squarciati, imprimé oro, jampsuit a bustier. La giacca può avere bordi in raso, con tocchi sartoriali, riportati nel mondo biker. Appaiono bomber, chiodo e montgomery decostruiti, giacche laser ad effetto muta, un tema sempre attrattivo per il suo mood razionale e spregiudicato. Sotto il cappotto in alpaca beige, con cappuccio, è indossata una tuta zippata, oppure una tuta bustier in velluto millerighe, che viene inventata anche nella nuova versione, accattivante, con gonna, abbinata ad una semplice camicetta bianca. Questo trend, già sperimentato nell'estate, volentieri viene scelto per il grande senso di libertà e comodità, che permette in tutti i movimenti. Con gonna, poi, è tutto da provare.

Le gonne in C'N'C'

 Le gonne, nella collezione C'N'C', sono mini, a pieghe o pieghettate. Sempre a vita alta, da stringere ai fianchi con cintura. Quest'ultima, la cintura, ha preso una posizione di primo piano, da protagonista, a volte, avanza con una grande fibbia acciaio. E' in atto, lentamente, una trasformazione della silhouette, che va, dalle sottolineature dei fianchi, privilegiati dalla vita bassa, alla centralità, invece, del punto vita, anch'esso, da sempre, elemento di grande fascino. Per le microgonne, che saranno solo per chi le vorrà, i colori si rincorreranno tra rosso e nero, grigio e carta da zucchero, in raso aviazione, non senza disdegnare il nabuk colorato. In generale i tessuti vanno dai panni classici ai satin adesivati laser cut. Divertono, poi, lane infeltrite lurex, morbidi velluti in seta, chiffon con lurex, appena accennato. Le versioni da sera sono decorate con paillettes, ma sempre con trend dinamico, anche in abiti costruiti con sapienti pieghe, con effetto corto e sinuoso. Ai piedi sono calzati morbidi stivali a tre quarti in camoscio beige oppure stivaletti corti, naturalmente con zeppa, con una particolare punta sfilata, a sporgere.

Ennio Capasa, il designer C'N'C'

Ennio Capasa, il designer C'N'C', sintetizza la collezione, con le sue parole.  " Il saccheggio pacifico della Plug Generation consuma gli anni '80, con gli strumenti dello zapping contemporaneo. L'inconsapevolezza è innocente. Il filtro dello sguardo annulla i confini tra giorno e notte, disco e street, luci e colori. Biker metropolitani in sella al presente, si lanciano nel futuro, come una scintilla."

 

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