- Collezioni autunno/inverno 2009 -
 
Scritto da: Giancarla Vietti
ARTICOLO

Immagine 1
 
Anteprima autumn/winter 2009
Soffia un'allure femminile e concettuale: un mondo di idee in progress

Nell'aria le idee brulicano, germogliano, volano, sono in fermento, si espandono, esplodono. In un periodo di crisi economica, ugualmente, nessuno le ferma.

I creativi, sia giovani, sia affermati e consacrati, in barba alle più tristi previsioni, continuano a generare performances, a fiumi. Esprimono il nuovo. O, almeno, ci provano. Provano, quasi fosse un'esperienza esistenziale, ad avventurarsi su terreni, dove tentano di trovare ciò che è sconosciuto. Per nuovi modi di essere, che potrebbero concretizzare, spontaneamente, una nuova risultante, non prevista. Così è bella la moda, così come è bella la vita, che, qualche volta, premia, alla fine di un lungo lavoro.

Prima di ogni cosa, comunque, l'autunno/inverno '08/'09, vedrà un'eleganza sartoriale, couture (a Parigi, astro nascente: Akris, foto 2), fatta di sapienti tagli, di dettagli ricchi ed elaborati, per una sottolineata femminilità ( Dior), esibita ed ormai riconquistata, che non ha più bisogno di ricalcare stili maschili. Sarà una femminilità multiforme, che da' spazio a molte immagini, sia per lasciare emergere scelte personali, sia per accontentare un pubblico ormai internazionale, anzi globale. Il polimorfismo diventa una nuova categoria estetica. Le collezioni, infatti, si rivolgono contemporaneamente alle nazioni più disparate, come gusto ed anche, soprattutto, come clima. Lo stile diventa  new-global. Tuttavia, la parte più consistente del made in italy è ancora assorbita da stati uniti ed europa. Molti compratori, a questo proposito, lamentano proposte di tendenza poco invernali, poco pesanti per le necessità dei nostri climi. Prolifera, in questo senso, per il prossimo trend, un grande uso di chiffon e seta , a volte lievemente imbottiti, a volte multistrato, a volte multimaterici ( Dries Van Noten insegna, vedi foto 4). Infine da portarsi, per l'isolamento termico, con cappotti di maglia o con capi arricchiti di pelliccia. La direzione è quella di un  andamento da sinfonia romantica: pizzi, trine, merletti per Dolce&Gabbana, per abbandonarsi all'immagine di una  bohémienne evoluta.

Per difenderci dal rigore invernale, abbiamo sempre il nostro piumino: è davvero un dono della natura. Da un lato, ci permette di trattenere il calore del nostro corpo, con il più dolce comfort, in maniera, direi, fisiologica, insuperabile, proprio in quanto naturale. Dall'altro, il rivestimento rigorosamente tecnologico, gli dà una giocosa aggressività ironica e spavalda. Sarà portato su di una gonna mini, oppure al ginocchio, ma è presente anche con la longuette. Calze coprenti, nere, lavorate, arrivano solo sopraginocchio, magari lasciando libera e scoperta il resto della gamba, a contrasto di tante stratificazioni  per il freddo. Il piumino avrà nuovi volumi e grandi colli, per Ermanno Scervino, che ha creato un particolare materiale plissé, goffrato e rigonfio, un parka in flanella, oppure in tessuto tecnico, a balze, che simulano le sfumature di una pelliccia, con i colori che digradano dal fucsia al rosa e dal cammello al beige. Si tratta di capi high tech, ma lussuosi, perfetti da indossare anche con lunghi abiti da sera, in raso: una contraddizione sempre intrigante. A proposito! Queste sono le stagioni che confermano il raso. L'uso smodato del raso è nuovo, poiché è principalmente applicato proprio per lo stile sportivo di sempre, nelle tonalità di colore sportive, come il canapa, il beige coloniale, il verdone intenso, il grigio. Il raso era sempre stato usato per l'elegante e forse per un elegante scontato. Nel momento attuale, invece, si è fatto amare da tutti, per un uso inconsueto, decisamente sport. Spesso è deliziosamente abbinato addirittura a tessuti a costina di cotone da T-shirt, sempre in grigio o in tortora, come avviene nella splendida e vastissima collezione di Brunello Cucinelli, che si esprime in un vortice di top, maglie, abiti, che, mescolano questi due tessuti addirittura con l 'aggiunta di una tenerissima organza. Good! Così Gentucca Bini per Romeo Gigli, ha sfruttato in maniera originale i suoi materiali, infrangendo gli schemi tradizionali della sartoria. "Ho giocato a invertire i tessuti - dice - per scoprire come le prospettive possono cambiare se un vestito viene confezionato con lane pesanti e un pantalone, al contrario, con raso e sete impalpabili."

Sempre i demiurghi del made in Italy, ma sempre anche gli emergenti

Una sarabanda di idee e di proposte dagli emergenti. Sarà di gran moda indossare una tuta, cioè un capo in cui, la camicia o, comunque, la parte superiore. è tutt'uno col suo pantalone. Molto spiritoso, e molto anni '70, così come i bellissimi scamiciati di Nuur da Roberto Collina. Invece, coprispalle anni '50 e guanti particolari da Radà. La proposta di Hood possiede una mano creativa molto accattivante: spesso cita Marras e, per il prossimo inverno, Marni, forse correggendone i tagli troppo dritti e claustrali, in una forma più dolce, per una figura più sottolineata, valorizzata da molte deliziose fantasie postmoderne.

La petite salope diverte con tagli couture anni '50: abiti in raso (questa volta elegante) drappeggiati stile Marilyn Monroe, altri capi vagamente stile antica Roma, tutti indistintamente in tabacco, beige, nero. Particolare un modello: pur essendo in vigogna, è solo un elegante top a spalle completamente scoperte, per coktail in appartamenti surriscaldati, abbinato alla sua gonna con doppie pinces in rilievo e punto vita segnato, secondo l'ultima tendenza. Orlo al ginocchio. Very nice.

Un'altra casa creativa interessante è DCLN, che esprime volumi nuovi, ampi, a uovo, tra i primi per i cappotti. Così come per Kenzo nella maglia. Grigio, marrone, verdone, i nuovi classici. Molto sviluppato lo stile kimono. E poi, l'apertura al gioco del guanto, nuovo must di stagione: infatti, guanti in pelle, guanti senza mano, guanti in jersey finissimo, quasi trasparente, grigio, magari con pollice a contrasto, in nappa. Per quanto riguarda le gonne, qui, sono viste a lunghezza sottoginocchio, oppure più lunghe per modelli singolari. Al ginocchio anche per Lola Parker, deliziosa azienda di Rimini, che sviluppa ingenui abitini, camicine e gonne in fantasie e tipici ghirigori anni '50, con quadrettature grafiche interrotte da rigature e libere pennellate, decisamente originali. Gli abiti sono spesso doppiati tra chiffon e shantung, nei colori verdone scuro, grigio, viola.

Stampature in esclusiva per Laura Urbinati: bolli, segni a pennello blu, viola, moscato, verdone, grigio, sempre con l'irrompere di un tocco di colore violento, arancio, rosso, per contrasto. I volumi sono morbidi e, con sorpresa, l'intimo è coordinato con le fantasie dell'abbigliamento della collezione, in materiali inediti: seta georgette stretch e jersey di cachemire. Poi gonne, ma anche pantaloni, a sigaretta oppure stile palazzo. Amatissima è, infine, la linea Jucca, per la semplicità ed insieme per la rarefatta concettualità, sempre femminilissima. Per l'uso sapiente e nuovo di un finissimo cachemire. Ma anche gli altri materiali rivelano uno stile, che ci trasporta, su altre impalpabili lunghezze d'onda. Pregevole.

 

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