- Prada autunno/inverno 2009/2010 -
 
Scritto da: Giancarla Vietti
ARTICOLO

Immagine 1
 
Prada autunno/inverno 2009/2010
Cappotto, tailleur, gonna corta: una visuale alternativa

Autunno in caccia e pesca

L'autunno in caccia e pesca ha sempre avuto grande fascino. I laghi, la campagna, appena fuori città, ci appaiono, coi loro colori cangianti, di una bellezza emozionante, quasi snervante, per dirlo con le parole degli autori decadenti. Questa volta Prada presenta immagini tratte da questo mondo. Per quel piacere di prolungare il contatto con la natura della "bella stagione". Per quel piacere di avvicinarsi all'acqua di un lago, per addentrarvisi, pestando prima l'erba bagnata, ancora verdissima. Per assaporare l'aria umida, fredda, odorosa, carica d'acqua. Ecco, allora, in collezione, indossare stivali lunghissimi, sino alla coscia, da caccia&pesca. Spesso queste galosce sono rette da cinghie di cuoio, che ricordano le giarrettiere e lasciano spazio solo ad originali pants marroni, corti, di grande effetto, che possono essere calde culottes di feltro, cioè di lana pesante, lungamente cotta. Sopra va infilato un grande e lungo cardigan classico, sportivo, a V, rosso o cammello, a coste. Sotto, un body, sempre scarlatto, a scaldare il color cioccolato dei calzoncini corti. Tutto, rigorosamente, sulla pelle nuda, naturalmente, anche gli stivali, per ritrovare questa piacevole sensazione, già vissuta. Ai piedi, in questo stile country, non mancano zeppe in una naturalissima para, dal classico colore naturale, chiaro, con tacco sportivo, staccato e vertiginoso, come vuole la tendenza. Una sottolineatura: allacciare una piccola cintura in cuoio rosso in vita, trattenuta con due piccole cinghie, sempre simili a reggicalze. Il gioco è fatto. Gli stivali da pesca, in ogni caso, sono abbinati indifferentemente anche ai pezzi eleganti, in velluto damascato.

Una donna alternativa

 La donna di Prada viene definita a volte sexy, a volte altera, a volte "sciroccata", squinternata, sconclusionata, è vero. Essa è una donna inquietante, sempre alternativa, sempre elegante, sempre di fascino. Forse era già così, in quegli anni '70, in cui vigeva questo spirito.

La sua ricerca si spinge ora, per un intuito inconscio, a riscoprire il tailleur vero e proprio, che si era quasi eclissato. Il taglio, che delinea la silhouette, è sempre visto da una angolazione particolare, che non lo confonde con nessun altro.  I tessuti sono pesanti, autunnali, per questi completi da portare da soli, senza altro capo, sulla spalla. La giacca, nota bene, è ampia, per tracciare il nuovo trend. Essa è a doppio petto. Il collo è realizzato con grandi revers, leggermente scostati dal corpo. La cintura, fissata strettamente in vita, disegna una struttura anni '40. Le maniche sono morbide, senza cuciture, con una sorta di soluzione di continuità col capo. La gonna può essere o sopraginocchio o scoprirne solo la metà, appena. Il tailleur è poi apparso in collezione anche tutto in pelle, color cuoio vivo naturale. La borsa è grande, a mano, colorata in rosso o, per estremo, in coccodrillo fucsia. Ai piedi attrae sempre la presenza dei calzini neri o marroni, che, con gonne o abiti, danno all'immagine un tono di grande carattere ed anche di aggressività, appena accennata. Insieme alle galosce verde oliva, di cui dicevamo, appaiono poi stivali a tre quarti, cioè abbastanza corti, al polpaccio, che, questa volta colpiscono per il classico, antiquato, divertente "reggicalze" da uomo, a vista, che li sorregge.

Grande protagonista è il cappotto

I capelli sono di un biondo rossiccio, nordico. Sono crespi, volanti, molto liberi. Il cappotto è sartoriale, neoclassico. E' ampio. Ha grandi revers a lancia. Arriva a metà ginocchio. La cintura è in vita o, meglio, tendenzialmente, sotto il seno. Si può vedere addirittura una vera redingote, volutamente, sempre, con spalle importanti. I tessuti di lana sono pregiati, corposi. Sotto il cappotto, in questa estetica country ( per riusare un termine antico), c'è il velluto, proposto a piene mani, anch'esso, a volte, damascato. Su alcuni capi, appaiono ricami in pelliccia, in visone screziato, ma solo sul lato anteriore, per non appesantire la figura. Infine, gli abiti in pelliccia, tipici di Prada, vanno indossati sulla pelle nuda.

Sera: tempo di cristalli

La sera, per Miuccia Prada, è lecito divertirsi con abiti corti, che rivelano motivi ornamentali ripresi da divise militari di antichi romani, con molte liste e frange di pelle in movimento, con l'aggiunta appropriata di piccoli fiori e jais. Le applicazioni- gioiello sono in cristalli neri, conturbanti e retrò.

 

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