-  Trendline dell'architettura, degli arredi e design -
 
Scritto da: Giancarla Vietti
ARTICOLO

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Il razionale, il sensoriale, i significati dell'abitare
Il primo decennio del ventunesimo secolo è contaminazione

Naoto Fukasawa, è una figura che si delinea fra i maggiori designer giapponesi. Egli, proiettando lo sguardo verso il futuro, si è espresso, da tempo, in maniera del tutto particolare, dicendo che gli oggetti e le cose si stanno si stanno spostando sia verso le pareti, che li circondano, per integrarvisi, e sia verso il nostro corpo, del quale diventano appendici, portando l'esempio dei cellulari, di cui non possiamo più fare a meno. Fukasawa continua affermando che solo ciò che è necessario che esista, fisicamente, a se stante, rimarrà isolato, mentre tutto ciò che potrà essere integrato, diventerà propriamente funzionale alle pareti. Con lo sviluppo della tecnologia, ci si può aspettare che elementi architettonici come i muri, assumano caratteristiche multifunzioni, a loro volta integrati in una struttura high-tech. Appariranno sempre meno arredi e oggetti sparsi e dislocati in giro liberamente. Le abitazioni avranno solo una struttura o una cornice architettonica intelligente e, chi le occuperà, riempirà lo spazio di funzioni. Se ciò si realizzasse, non sarebbe più possibile distinguere differenze tra le diverse tipologie di spazi e potremmo vivere, mangiare, dormire, leggere, ascoltare musica, ovunque ne abbiamo voglia. Non ci sarà diversità tra casa e spazio di lavoro. (L. M.) E', questa, un'attraente impostazione razionale e modernissima. Vorticosa nelle sue scelte e nella sua splendida aura minimale ed essenziale. Essa, d'altro lato, dà luogo, nel mondo dell'architettura abitativa, ad un grande spartiacque, proprio qui , dove dice che non ci sarà più differenza tra casa e spazio di lavoro. Esiste, infatti, un altro mood, che, nell'abitazione, tende a creare atmosfere sensoriali, che si contraddistinguono nettamente dalla pura ricerca della perfetta ergonomia dello spazio di lavoro. In questo senso, nella casa si rinviene molto della dimensione umana. Casa, come ricettacolo dei pensieri e dei sogni, dove trovi le sedimentazioni degli avvenimenti e delle passioni. Casa, come ambiente, che porta i segni di incontri di significato. In essa la concentrazione sulla pura razionalità, non è più centrale. Diventa permesso di entrare a molto di autenticamente personale o di antico o di altro, compreso il contemporaneo. Vi si può rivisitare con ironia, e non, la tradizione ed anche l'esotismo, puntuale testimonianza dei molti modi in cui si è attraversato il mondo e in cui il mondo ha attraversato noi. L'obiettivo principale è, qui, quello di creare un'atmosfera di calore, che si distingue del tutto dall'ambiente di lavoro, che sarà, quello sì, il regno del funzionalismo.

A proposito di futuribile, diventa di rigore nominare la nuova lampada da terra di Artemide disegnata dal talento dell'architetto Zaha Hadid: una struttura d' avanguardia, in poliuretano espanso, stampato a iniezione, con due partenze di luce, una indiretta e alogena ed una diretta a led orientabile. Essa è stata dichiarata frutto di una lunga gestazione, di tre anni di ricerche e di progetti scartati, per arrivare all' illuminotecnica finale, come estrema proposta avanzata di nuove strade percorribili.

Molte atmosfere: ibridazione

Dentro questa tendenza contemporanea alla contaminazione, è concessa quella che viene definita "fusion", cioè l'incontro di ciò che è amato come ipermoderno, nella sua essenzialità di design, e ciò che, antico, etnico o altro, è stato rinvenuto. Non escludendo affatto incursioni in varie epoche diverse, che l'intuizione contemporanea è in grado di far convivere, amando l'anima degli oggetti e del tempo.

La ricchezza della creatività dei designer contemporanei é molto importante e il piacere di seguirla, in molti modi, è notevole, oltre che, come dicevamo, a noi aderente, anzi, in maniera ergonomica. Tuttavia non ci basta. Dobbiamo mettere il nostro segno, dobbiamo vivere le nostre emozioni, vogliamo immergerci in sensazioni di altre epoche e di altri luoghi, sia che li abbiamo vissuti, oppure no. Altrimenti li perderemmo, per sempre. "Ciò che emerge, oggi, è una forma di pensiero fluida e prensile, trasversale e antistorica. Incline a catturare le più svariate sorgenti di emozione e a metabolizzarle in un contesto altamente tecnologico e sempre più sostenibile, sotto il profilo del consumo energetico e del tasso d' inquinamento." (AD, apr.'09). Ibridazione, fusion.

Il design anni '50

Molto importante si rivela un trend appena in germe: la valorizzazione del design anni '50. Caduto a lungo nell'oblio del fuori tempo, è stato recuperato, come nuovo, da un gusto giovane e alternativo e, con piacevole sorpresa, da chi, allora, forse era giovanissimo o, addirittura, bambino. Il fatto di rivivere quel mood, rievoca in blocco tutto un mondo già vissuto e quindi affascinante, carico di un eclatante dejà vu. Tuttavia queste sensazioni sono marginali, rispetto ad una reale, nuova necessità, quasi, di riedizione di quelle linee anni '50. Personalmente, ci credo molto.  Alcuni pezzi di questo modernariato ci stanno interessando. I suoi elementi tipici ed i suoi tratti, si possono osservare in disegni contemporanei. Queste sensazioni hanno dato luogo a  manifestazioni emergenti. A  Genova, si è tenuta " Wannenes ", Art Auctions, esposizione di Design e Arti Decorative del xx secolo (wannenesgroup.com), del secolo passato, che ormai è storia.

Mood d'antan

Seguendo altre lunghezze d'onda, la contaminazione ha toccato e tocca forti tendenze Neoclassiche, o come aura o proprio come interpretazione completa di stile, che mette in scena la ricerca di sicurezza del simmetrico e del formale. Oppure altrove, il piacere di creare casa, interpreta atmosfere Provenzali, che vanno dalle bianco degli antichi legni naturalmente decapati dal tempo, al recupero dei lini a grossa trama ancora tessuti a telaio e poi ricamati, al ritrovato gusto per le stampature floreali, dalle ortensie alle rose, fino al gioco dei  fiori più minuti. La calda decorazione d'antan, dove appare qualche traccia di antiche dorature, ora appena visibili, dà luogo a interni, in cui il sontuoso è delicatamente costruito sopra il rustico e il grezzo, unito ad un forte richiamo ad elementi naturali. La risultante è l'effetto di calore di cui parlavamo sopra. Esso risponde a quella tendenza all'arte di fare il nido, il nesting, come, già da tempo, aveva presentito Li Edelkoort, nota trend forecaster, dalle sue riviste "Bloom" e "View".  La casa diventa un nido, morbida dentro e rustica fuori. Non è il cocooning, il mood di chiusura su sé stessi, venuto precedentemente dagli Stati Uniti, anzi è un trend che vuole esprimere una grande apertura verso l'esterno, come ambiente naturale, e, verso l'altro, vorrebbe esprimere nuove forme di accoglienza.

 

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