- Conclusione -
 

Primo Levi
 
NON SOLO RICORDARE...

Primo Levi ha sempre incitato a ricordare, e molti per questo lo hanno giudicato un uomo che sapeva solamente piangersi addosso, ma in realtà non è così: lui stesso dice che non bisogna ricordare per compatire, o per avere pietà nei confronti di chi ha subito e compiuto ingiustizie, ma bensì è necessario tenere vivo il ricordo per evitare che queste cose si ripetano.
Per questo noi abbiamo deciso di fare qualcosa di più ancora, non solo ricordare, ma anche tirarci fuori da noi stessi, allontanarci ed analizzare il nostro stesso tempo, toccarci in prima persona. Quello che abbiamo concluso è che il fenomeno del totalitarismo non è legato solo al passato ma bensì è ancora più vivo che mai oggi: il fondamentalismo islamico (con relativi risvolti di carattere terroristico), la lotta contro quest'ultimo da parte dei cristiani rinati, la rabbia interiore dei giovani scatenata dall'atomizzazione (come visto in Fight Club) e altri segnali sono testimonianza del fatto che la definizione di totalitarismo data nel Novecento da autori come Todorov, Arendt e Bracher sono tuttora rapportabili alla quotidianità e possono servirci per comprenderla, criticarla ed eventualmente difenderci da possibilità di realizzazione di sistemi totalitario-dittatoriali.

Quello che noi chiamiamo passato è ora in mezzo a noi, con uno sguardo al futuro difendiamo la nostra realtà: grideremo ancora una volta LIBERTÀ!
 

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