Libertà: termine con cui si designa la condizione che permette a un soggetto
di operare delle scelte e di agire in conseguenza senza incontrare ostacoli
proibitivi o viceversa di non agire (essendo anche questa una scelta) senza
subire costrizioni in senso contrario.R. Marchese, B. Mancini, D. Greco e L. Assini, Stato e
società, 2001
La Costituzione italiana nella sua prima parte (dall'art. 13 all'art. 22)
analizza in maniera analitica quali sono le libertà del cittadino. Vediamoli in
breve.
- Articolo 13: la libertà personale è inviolabile.
Si tratta del principio dell'habeas corpus, secondo il quale ogni cittadino
ha il diritto di possedere la propria libertà fisica, ad avere un processo e
non essere detenuto preventivamente se non per un massimo di 48 ore più
altre 48 perché l'autorità giudiziaria permetta la scarcerazione o meno.
L'articolo sottolinea inoltre l'illegalità di ogni forma di tortura e che la
libertà personale non è solamente fisica ma anche morale. L'articolo 111
permette sempre ricorsi in Cassazione a riguardo di provvedimenti sulla
libertà personale: Contro le sentenze e contro i provvedimenti sulla
libertà personale, pronunciati dagli organi giurisdizionali ordinari o
speciali, è sempre ammesso ricorso in Cassazione per violazione di legge. Si
può derogare a tale norma soltanto per le sentenze dei tribunali militari in
tempo di guerra.
- Articolo 14: il domicilio è inviolabile.
Non sono ammesse perquisizioni, sequestri o ispezioni se non nei casi
previsti dalla legge.
- Articolo 15: la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni
altra forma di comunicazione sono inviolabili.
Salvo casi previsti dalla legge, sono vietate intercettazioni telefoniche,
postali e di qualunque altro tipo di comunicazione.
- Articolo 16: ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in
qualsiasi parte del territorio nazionale.
Ogni cittadino è libero di circolare per l'intero territorio nazionale (se
non per ragioni di sicurezza o emergenze sanitarie) e non vi possono essere
restrizioni di tipo politico. Inoltre ognuno è libero di lasciare e
rientrare in Italia, salvo obblighi di legge. Si badi che esperti
costituzionalisti hanno fatto notare che le questioni di sicurezza non
possono essere strumentalizzate poiché l'articolo intende la pericolosità di
accesso nell'area vietata e non quella della persona che vi accede.
- Articolo 17: i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e
senz'armi.
La riunione pacifica e senz'armi è sempre permessa e non richiede preavviso
se in luoghi non pubblici, altrimenti deve essere notificata alle autorità
(la polizia) che possono vietarla solamente per questioni di sicurezza e
incolumità pubblica. Anche in questo caso le questioni di sicurezza devono
essere "comprovate" ovvero non generiche, ma "occorre in concreto che siano
menzionati precisi, specifici motivi che facciano fondatamente presumere che
una determinata riunione possa degenerare, dato il luogo, il tempo e le
circostanze in cui si tiene, in una manifestazione pericolosa alla sicurezza
o all'incolumità pubblica" (P. Barile, Istituzioni di diritto pubblico,
Padova, Cedam, 1988).
- Articolo 18: i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente.
È possibile associarsi in maniera non segreta e senza servirsi di mezzi
militari, per qualsiasi fine e senza autorizzazione purché non si
contravvenga alla legge penale. Le associazioni creano un legame più stretto
rispetto alla semplice riunione e possono avere fini politici (partiti), di
culto, sindacali ma anche sportivi e altro ancora. Queste associazioni
secondo la Corte costituzionale possono anche opporsi esplicitamente agli
ordini politici esistenti purché lo facciano in maniera democratica e senza
l'uso di violenza.
- Articoli 19-20: tutti hanno diritto di professare liberamente la propria
fede religiosa in qualsiasi forma.
È permessa ogni forma religiosa e la sua propaganda, purché non contraria al
buon costume. Lo stato nei confronti dei singoli culti religiosi si mantiene
neutrale e non esprime quindi giudizi.
- Articolo 21: tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di
diffusione.
Questo articolo garantisce al contempo libertà di pensiero, di stampa, il
diritto all'informazione e regola la censura. Non sono necessarie
autorizzazioni di alcun genere per diffondere la propria opinione, e il
sequestro di pubblicazioni periodiche può durare solamente 24 ore senza
l'intervento dell'autorità giudiziarie che ne ha altrettante per vagliare la
regolarità del sequestro. Tuttavia non sono permesse pubblicazioni e
spettacoli contrari al buon costume.
- Articolo 22: nessuno può essere privato, per motivi politici, della
capacità giuridica, della cittadinanza, del nome.
L'articolo 22 garantisce la capacità giuridica (ovvero nega condizioni
simili a quelle di schiavo), impedisce che sia negata la cittadinanza e il
nome.
Detto tutto ciò non si deve pensare che la carta costituzionale semplicemente
riconosca queste libertà come uno status morale della persona, infatti,
l'articolo 3 recita:
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e
l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Ciò significa che lo Stato ha il dovere di creare le condizioni perché le
libertà elencate diventino effettive, eliminando gli ostacoli di ordine
economico e sociale.
Nell'articolo 13 e 21 si è parlato di autorità giudiziarie che hanno il compito
di convalidare l'operato delle forze dell'ordine in situazioni di emergenza:
questo deve far capire l'importanza che la magistratura assume e
conseguentemente l'importanza della sua indipendenza. Per questo motivo gli articoli 101 della
Costituzione si occupano di prescrivere la garanzia dell'autonomia dei
magistrati da qualsiasi tipo di altra istituzione:
La giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge.
Ricordiamo in conclusione il pensiero di due grandi studiosi quali Norberto
Bobbio e Piero Calamandrei:
Non ho mai condiviso l'illusione costituzionalistica,
l'illusione cioè che una costituzione, che è pur sempre un pezzo di carta, possa
porre rimedio ai mali endemici di un paese.
N. Bobbio, L'illusione della grande riforma,
in "Diritto e cultura", anno XII, 2002/1-2 p. 14
La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da
sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché
si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci
dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la
propria responsabilità.
Piero Calamandrei, Discorso agli studenti milanesi, 1955
A riprova di quanto detto da costoro vediamo cosa formalmente afferma la
costituzione di un altro paese, la Cina, e cosa la cronaca quotidiana.
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La costituzione cinesePrima dell'arrivo della costituzione cinese, nella Repubblica Popolare Cinese
(RPC) era stata adottata dalla Conferenza politico-consultiva del popolo cinese
del 30 settembre 1949, un Programma Comune. In seguito, il 17 gennaio del 1954,
fu emanata dalla prima sessione dell'Assemblea Nazionale del Popolo (ANP), una
carta costituzionale vera e propria. In seguito essa sarà rivista dalla prima
sessione della IV ANP il 17 gennaio 1975, dalla prima sessione della V ANP il 5
marzo 1978 e infine ulteriormente emendata il primo luglio dell'anno successivo
nella seconda sessione dell'Assemblea Nazionale del Popolo. La carta
costituzionale attuale è quella redatta il 4 dicembre 1982 dalla quinta sessione
della stessa Assemblea; da allora sono stata apportate diverse revisioni nel
1988, 1993, 1999 e nel 2004.
Tutte queste carte recitano nella fase di preambolo:
Dopo il 1840, la Cina feudale si è trasformata gradualmente in uno Stato
semi-coloniale, semi-feudale. Il popolo cinese ha combattuto una dopo l'altra
eroiche battaglie per l'indipendenza dello Stato, per la liberazione nazionale e
per democrazia-libertà.
Vediamo ora altri estratti dal secondo capitolo della Costituzione,
intitolato I diritti e i doveri fondamentali dei cittadini sul tema delle
libertà civili. Fa fede la Costituzione del 1982.
- Articolo 35: i cittadini della RPC hanno libertà di parola, stampa,
riunione, associazione, viaggi, dimostrazioni.
- Articolo 36: i cittadini della RPC hanno libertà di credenza religiosa.
- Articolo 37: la libertà personale dei cittadini della RPC è inviolabile.
- Articolo 39: l'abitazione dei cittadini della RPC è inviolabile.
- Articolo 40: la libertà di corrispondenza e il segreto di corrispondenza
dei cittadini della RPC sono protetti dalla legge.
- Articolo 41: i cittadini della RPC hanno il diritto di proporre critiche
e suggerimenti riguardo a qualsiasi organo statale o membro del personale
statale.
Gli articoli qui brevemente citati (ogni articolo ovviamente riporta
limitazioni) fanno subito comprendere che la Costituzione riconosce tutti i
principali diritti civili che abbiamo già visto nella Costituzione italiana,
quali libertà personale, libertà religiosa, di stampa, di riunione, di
associazione, di circolazione, di manifestazione, di pensiero, di corrispondenza
e anche il diritto ad un domicilio inviolabile.
Le modifiche del 2004
Come detto nel 2004 (15 marzo) la Costituzione cinese ha subito importanti
modifiche principalmente riguardo a due aspetti: la proprietà privata (nella
Costituzione italiana garantita all'articolo 42) e il rispetto dei diritti
umani. Analizziamo le principali modifiche apportate alla costituzione.
| Articolo |
Prima |
Dopo |
| Settimo paragrafo del Preambolo |
...lungo la strada per la costruzione del socialismo con
caratteristiche cinesi...
...sotto la guida del Marxismo-Leninismo, del pensiero di Mao Zedong e
della teoria di Deng Xiaoping...
...per modernizzare l'industria, l'agricoltura, la difesa nazionale e la
scienza e la tecnologia passo dopo passo... |
...lungo la strada del socialismo in stile cinese...
...sotto la guida del Marxismo-Leninismo, del pensiero di Mao Zedong,
della teoria di Deng Xiaoping e dell'importante pensiero delle "Tre
Rappresentanze"...
...per modernizzare l'industria, l'agricoltura, la difesa nazionale e la
scienza e la tecnologia passo dopo passo promuove lo sviluppo coordinato
della civilizzazione materiale, politica e spirituale... |
| Terzo paragrafo dell'articolo 10 |
Lo Stato, nell'interesse pubblico, può requisire terreni per il loro
utilizzo in accordo con la legge. |
Lo stato, in conformità alle esigenze dell'interesse comune e in
accordo con le disposizioni di legge, può espropriare o requisire terra
per il suo utilizzo e deve effettuare un compenso per la terre
espropriata o requisita. |
| Secondo paragrafo dell'articolo 11 |
Lo Stato protegge i diritti legali e gli interessi dei settori
privati e individuali dell'economia, ed esercita una guida, sorveglia e
controlla i settori privati e individuali dell'economia. |
Lo Stato protegge i diritti legali e gli interessi dei settori
non-pubblici dell'economia come quelli dei settori individuali e privati
dell'economia. Lo Stato incoraggia, aiuta e guida lo sviluppo dei
settori non-pubblici dell'economia e, in accordo con la legge, esercita
supervisione e controllo sopra i settori non-pubblici dell'economia. |
| Articolo 13 |
Lo Stato protegge il diritto dei cittadini a possedere legalmente
guadagni, risparmi, case e altre proprietà legali.
Lo Stato protegge in accordo alla legge il diritto dei cittadini a
ereditare la proprietà privata. |
La proprietà privata legale dei cittadini è inviolabile.
Lo stato, in accordo con la legge, protegge i diritti dei cittadini alla
proprietà privata e alla sua eredità.
Lo Stato, nell'interesse pubblico e in accordo con la legge, espropriare
o requisire proprietà privata per il suo utilizzo e dovrà effettuare un
compenso per la proprietà privata espropriata o requisita. |
| Articolo 14, quarto paragrafo |
non presente |
Lo Stato stabilisce un completo sistema di sicurezza sociale
compatibile con il livello di sviluppo economico. |
| Articolo 33, terzo paragrafo |
non presente |
Lo Stato rispetta e preserva i diritti umani. |
A queste principali modifiche si aggiungono quelle della sostituzione del
termine legge marziale con stato di emergenza e altre minori.
Probabilmente la modifica che può maggiormente stupire è quella a riguardo della
proprietà privata e l'incentivo alla free enterprise, ma in realtà
l'emendamento è alquanto simbolico, dato che entrambi questi concetti erano già
concepiti precedentemente. La teoria delle tre rappresentanze (voluta da Jiang
Zemin, ex-presidente) prevede che il partito venga a rappresentare le forze
produttive avanzate (ovvero la classe imprenditoriale), le forze
culturali avanzate e infine la maggioranza della popolazione. L'articolo 10
è stato invece rivisto per limitare e condannare le indiscriminate e non
compensate espropriazioni operate da membri del partito. All'articolo 33 viene
aggiunto un paragrafo che dichiara il rispetto dei diritti umani (senza scendere
in alcun modo nei dettagli), coerentemente con la firma di Jiang Zemin delle
Convenzioni ONU in materia.
È evidente in queste modifiche il tentativo di favorire nuovi investimenti da
parte di imprenditori e commercianti esteri che da tempo richiedevano garanzie
costituzionali.
Internet e la libertà di stampa e informazione
L'articolo 35 della Costituzione cinese afferma solennemente la libertà di
stampa, pensiero e parola per i cittadini della RPC, tuttavia la cronaca pare
dimostrare il contrario. Per riportare solo alcuni esempi della soppressione di
questi diritti fondamentali vediamo alcuni tra i più eclatanti casi che
riguardano Internet.
Il governo cinese nel 1998 ha dato vita al Golden Shield Project (Progetto
Scudo Dorato, anche chiamato Great Firewall of China), mettendolo in atto nel
2003: esso consiste nell'impedire di raggiungere alcuni siti ritenuti pericolosi
dal Ministero della Sicurezza Pubblica, o addirittura di far credere di essere
su un sito mentre invece ci si trova su una alternativa gestita dal governo.
Vediamo alcuni tra i principali effetti della censura cinese su Internet:
- Skype, il più noto programma VOIP (ovvero per effettuare chiamate
tramite Internet) esistente, approda in Cina con la compagnia lussemburghese
Tom Online, alla quale è stato però imposto l'obbligo da parte del governo
cinese di permettere di inserire un filtro sulle comunicazioni in modo da
bloccare le parole considerate offensive;
- Wikipedia, nota enciclopedia on-line gratuita, è stata per lunghi
periodi totalmente inaccessibile agli utenti cinesi;
- YouTube è stato per lungo tempo censurato per aver diffuso video di
quanto stava accadendo in Tibet;
- Windows Live Spaces, servizio offerto da Microsoft per la creazione
gratuita di blog personali, nella sua versione cinese ha introdotto dei
filtri su parole quali democrazia, libertà, verità,
manifestazione e movimento democratico, considerato linguaggio
proibito;
- è risaputo che Google China restituisce risultati assai differenti
rispetto al resto del mondo, ad esempio a riguardo di risultati relativi
alle proteste in Tibet;
- moltissimi altri siti di informazione libera e indipendente vengono
periodicamente bloccati, tra questi ricordiamo il sito di Reporters Without
Borders, Voice of America, BBC News, siti collegati con il Dalai Lama e il
suo movimento per l'indipendenza del Tibet e molti altri ancora;
Proprio Reporters Without Borders nei suoi annuali rapporti sulle condizioni
della libertà di stampa in Cina denuncia questi fatti:
Indubbiamente la Cina continua a essere il paese più avanzato del mondo nella
censura di Internet. Le autorità controllano attentamente i progressi
tecnologici per assicurare che non si aprano nuove finestre di espressione
libera. Dopo essersi inizialmente indirizzati verso siti web, chat e forum, oggi
si concentrano su blog e siti di scambio video. La Cina ha oggi circa 17 milioni
di blogger. Questo è un numero enorme ma molto pochi di loro osano toccare
questioni delicate, ancora meno criticano la politica del governo. Prima di
tutto perché gli strumenti per i blog della Cine includono filtri che bloccano
stringhe di parole "sovversive". In secondo luogo, perché le compagnie che
offrono questi servizi, sia cinesi che straniere, subiscono pressioni dalle
autorità per controllare i contenuti. Usano eserciti di moderatori per pulire i
contenuti prodotti dai blogger. Infine, in paese dove 52 persone sono
correntemente in prigione per essersi espressi troppo liberamente online,
l'autocensura è ovviamente pienamente in forza. Solo 5 anni fa, molta gente
pensava che la società e la politica cinese sarebbero state rivoluzionate da
Internet, un mezzo di comunicazione teoricamente incontrollabile. Oggi, godendo
la Cina di una sempre maggiore influenza geopolitica, alcuni si stanno
preoccupando del contrario, se forse il modello di Internet cinese, basato sulla
censura e sulla sorveglianza, possa un giorno essere imposto al resto del mondo.
Tradotto dalla lingua inglese,
Reporters Without Borders, China - Annual report 2007,
http://www.rsf.org/article.php3?id_article=20779
La Cina è ancora il paese che incarcera il maggior
numero di giornalisti, cyber-dissidenti, utenti di Internet e attivisti della
libertà di espressione. Spesso devono sopportare dure condizioni di prigionia:
condividono celle sovraffollate con criminali, sono condannati ai lavori forzati
e sono regolarmente picchiati dalle guardie o da altri detenuti. Il
maltrattamento è al punto peggiore nelle prime settimane di custodia quando la
polizia tenta di estorcere confessioni. Almeno 33 giornalisti erano in prigione
in Cina il primo gennaio 2008.
Tradotto dalla lingua inglese,
Reporters Without Borders, China - Annual report 2008,
http://www.rsf.org/article.php3?id_article=25650
Olimpiadi e libertà religiosa
Per le Olimpiadi di Pechino 2008 il governo cinese ha predisposto vari locali
per il culto di ogni sorta di religione, dal buddismo all'induismo, dal
cristianesimo all'islam fino all'ebraismo. Tuttavia i promotori della campagna
Io non guardo le Olimpiadi sostengono che la libertà religiosa alle Olimpiadi
sia solamente la facciata cinese per l'Occidente. Infatti, nonostante la
Costituzione sostenga l'importanza della libertà religiosa (articolo 36),
solamente buddisti, taoisti, musulmani, protestanti e cattolici vengono
riconosciuti: le migliaia di praticanti ortodossi, ebrei, indù e bahai non hanno
luoghi di culto e non possono averne per divieto del governo. Inoltre anche le
confessioni ufficialmente riconosciute devono comunque essere composte nelle
loro gerarchie da personale registrato e devono accettare i controlli delle
Associazioni patriottiche (AP). I supervisori che stabiliscono come e quando
svolgere i riti, quali libri stampare, chi può scegliere la vocazione religiosa,
chi può andare a capo di una comunità, ecc., sono per lo più atei. "Questo
controllo non è neutrale. Esso tende a un lento soffocamento delle religioni" (Il
rovescio delle medaglie. La Cina e le Olimpiadi, Ancora, Milano, 2008, pp.
230).
Chi non si sottomette al controllo degli AP rischia il carcere e sono note
retate della polizia contro leader di comunità religiose sotterranee (non
ufficiali), in particolare ricordiamo la morte (9 settembre 2007) dopo 35 anni
di reclusione di monsignor Giovanni Han Dingxian, vescovo sotterraneo di
Yongnian, i cui parenti sono stati avvisati poche ore prima della sua morte e la
salma è stata subito cremata, secondo alcuni cattolici, per coprire le prove di
tortura. Infatti in campo di diritti umani (si ricordi l'introduzione
del 2004 nella Costituzione della volontà di rispettare i diritti umani) la Cina
è stata più volte richiamata dall'ONU, per via delle torture per mano della
polizia che erano state documentate: Manfred Nowak, investigatore capo
dell’agenzia ONU sulle torture, ha confermato in un suo rapporto del 2006 "l'uso
diffuso della tortura in tutta la Cina", chiedendo il "rilascio immediato di chi
è in carcere per aver esercitato il diritto alla libertà religiosa o alla
parola".
Per citare un'altra fonte sempre in tema di libertà religiosa e Olimpiadi
Amnesty International riporta un discorso del Ministro della Pubblica Sicurezza
cinese:
Dobbiamo sforzarci di creare una società armoniosa e un buon ambiente sociale
per poter tenere con successo il diciassettesimo Congresso del Partito Comunista
e i Giochi Olimpici di Beijing. Dobbiamo combattere duramente le forze ostili a
casa e all'estero, come separatisti etnici, estremisti religiosi, terroristi
violenti e "organizzazioni eretiche" come il Falun Gong che porta avanti
attività destabilizzanti.
Zhou Yongkang, Ministro della Sicurezza Pubblica
Bu Dongwei, un praticante del Falun Gong, che ha lavorato per l'associazione
americana non governativa Asia Foundation, ha prestato servizio per due anni e
mezzo alla struttura di Tuanhe a Beijing in un RTL (Re-education Through Labour,
ovvero rieducazione tramite il lavoro). Questo per il semplice fatto di aver
esercitato il suo diritto di credenza religiosa. Non subì alcun processo, fu
semplicemente mandato all'RTL per aver "resistito all'applicazione delle leggi
nazionali" e per aver disturbato l'ordine sociale: la prova era una confessione
verbale e 80 pagine di letteratura Falun Gong che la polizia ha detto di aver
scoperto in casa sua.
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