- Perchè Fight Club? -
 

Introduzione
 
UN FLASH SULLA TRAMA

"Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club" 1

Tutto inizia per caso, tutto nella mente del frammentario Io del protagonista (magistralmente interpretato da Edward Norton). L'uomo, insonne schiavo della società consumistica, distrutto dai ritmi che il Sistema gli impone, crea inconsciamente una sorta di "doppione" (Tyler Durden/Brad Pitt) il quale insegna lui a staccarsi dalla società in cui vive e a combattere l'alienazione dilagante. Tyler, esteta disilluso da questa società anestetizzante, propone quindi al suo alterego prima il Fight Club (un ritrovo clandestino dove riscoprire il proprio valore combattendo), poi, con l'aiuto dei sempre più numerosi seguaci, il progetto Caos (l'abbattimento reazionario del sistema capitalistico mondiale). L'incontro tra i due sancisce insomma l'inizio di una lotta senza esclusione di colpi contro il rapporto "porzione singola" vigente nel mondo occidentale odierno.

"Io lo sò perchè lo sà Tyler..." 2

La pellicola di David Fincher, ormai annoverata tra i "cult" del '900, si presenta, contrariamente a quanto critici cinematografici superficiali hanno asserito, travolgente, riflessiva ed inquietante al tempo stesso... Se il film è stato così strutturato era perchè il messaggio fosse recepito dal maggior numero di persone possibile...
 

PERCHE' FIGHT CLUB?

MarlaLa prima la visione mi ha lasciato profondamente turbato, la seconda invece mi ha incuriosito e indotto a meditare...

La storia proposta da Fincher era un connubio di ritmi lenti e alternatamente accelerati scanditi dalla pacata voce del narratore... tutto aveva un senso, tutto aveva un "sapore di abisso"... sono state proprio queste sensazioni particolari e queste riflessioni sulla società (prive di pudore) che mi hanno spinto a operare questa scelta: il quid che questa pellicola mi ha trasmesso, il senso di solitudine, l'angoscia, la futilità delle occupazioni interne al Sistema, la nostra segregazione psichica, il nostro correre verso miti e modelli fasulli...
 

"Seconda regola del Fight Club: non dovete parlare mai del Fight Club" 3

Il film offre molteplici spunti di riflessione: dall'atomismo della società di massa, da concezioni passatiste ad ataviche, dall'alienazione al tema dello sdoppiamento... Ci sono così tante sfaccettature  di cui si potrebbe discorrere da poter scrivere un intero libro... In questa "tesina" prenderemo in analisi la schiavitù psicologica nella società di massa...
 

CITAZIONI

1. David Fincher, Fight Club, 1999
2. Chuck Palahniuk, Fight Club, Mondadori, Milano, 2003, pagina 8
3. David Fincher, Fight Club, 1999
 
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