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Praticamente perfetto! Qui la mia recensione si potrebbe già
concludere...
Con una formazione rinnovata e rinforzata sotto tutti gli aspetti, i
Dimmu Borgir sfornano questo disco di simphonic black metal impregnato
di quell'alone gotico che solo loro riescono ad imprimere con tanta
maestria. A differenza dei lavori precedenti, i riff di base sono molto
più compatti e vicini al thrash, merito anche del nuovo acquisto Galder.
I pezzi scivolano via veloci e taglienti, con un gran lavoro dell'ex
Cradle of Filth Nicholas Barker che mostra tutta la sua bravura in pezzi
come "Blessing Upon The Throne of Tyranny" o "Hybrid Stigmata". Su
questa base sonora micidiale si muove la voce sempre logorante di
Shagrath, ormai unico membro fisso insieme al chitarrista Silenoz. Nota
di merito anche per le clean vocals dell'ex Borknagar I. C. S. Vortex,
che riesce a disegnare melodie che perfettamente si adattano ai momenti
più atmosferici creati dalla band. Anche la cover finale di "Burn in
Hell" dei Twister Sister è ben fatta ed arrangiata, con un cantato
quantomai ironico.
Per quanto se ne possa dire, ormai i Dimmu Borgir fanno parte di un
altro pianeta, sono loro che porteranno avanti la scena Black mondiale
e, dopo questo lavoro, non immagino dove potranno approdare...
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