- Cradle of Filth -
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Cradle of Filth - Dusk And Her Embrace Dusk And Her Embrace

Gruppo: Cradle of Filth
Genere: Melodic Black
Etichetta: Music For Nations
Durata: 53 minuti
Data d'uscita: 1996
Voto: 7,5

1. Humana and inspired to Nightmare - 2. Heaven Tom Asunder - 3. Funeral in Carphatia - 4. A ghotic romance - 5. Malice through the Looking Glass - 6. Dusk and Her Embrace - 7. The graveyard By Moonlight - 8. Beauty Slept in Sodom - 9. Haunted Shores
 
RECENSIONE
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Ecco quello che può essere definito il vero capolavoro dei Cradle of Filth.
Non c'è dubbio che la band inglese non sia riuscita a sfornare album in grado di reggere il confronto con questo. Curato nei minimi dettagli, molto più dei suoi predecessori, questo disco è da considerarsi come un manifesto della musica dei Cradle, con alcuni brani a dir poco eccellenti. La sequenza centrale, con Funeral in Carpathia, A Gothic Romance, Malice Through The Looking Glass e Dusk and Her Embrace è veramente fantastica e a mio parere queste 4 canzoni sono le migliori scritte dal gruppo di Dani. Molto belli come sempre i testi, lunghi e complessi e totalmente fuori dal concetto di black metal "puro". Non tutto però può considerarsi perfetto in questo disco; intanto c'è da dire che dopo questo album i Cradle of Filth hanno iniziato a soffrire di una certa sindrome da successo che li ha portati a "vendersi" anche ad MTV, ascoltandolo bene si capisce che tutto sommato questo disco non si discosta moltissimo dagli altri due,nel senso che lo schema delle canzoni è bene o male simile soprattutto nei pezzi più lunghi che prevedono sempre un crescendo iniziale,una pausa e poi di nuovo un crescendo di ritmo. Certo, in Dusk and Her Embrace i brani sono più complessi e ragionati, la violenza del disco d'esordio (che era comunque un album di black melodico) è stata messa da parte accentuando il lato melodico del gruppo.
I momenti "d'atmosfera" all'interno del disco sono veramente belli, basta sentire Malice through the looking glass in cui la voce di Dani è tagliente come non mai e si alterna a delle pause cadenzate in cui i riff di chitarra si fanno lenti e cupi.
Un disco quindi adatto a chi vuole ascoltare della buona musica senza stupidi pregiudizi, lasciate da parte le etichette e provate a dare un'occhiata a quest'album.
 


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