- Annihilator -
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Annihilator - Refresh The Demon Refresh The Demon

Gruppo: Annihilator
Genere: Thrash Metal
Etichetta: Spv
Distribuzione: Audioglobe
Data d'uscita: 1996
Voto: 6
1. Refresh the demon - 2. Syn.kill 1 - 3. Awaken - 4. The pastor of disaster - 5. A man called nothing - 6. Ultraparanoia - 7. City of ice - 8. Anything for money - 9. Hunger - 10. Voices and victims - 11. Innocent eyes - 12. The box - 13. Riff raff
RECENSIONE
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C'è stato un periodo nella vita degli Annihilator, in cui praticamente tutta l'attività della band ha ruotato intorno alla figura di Jeff Waters, che è assurto a tutto fare: compositore, polistrumentista, cantante e produttore. I frutti di questo periodo sono tre album: l'inusuale King of the kill (1994). il più classico Refresh the demon (1996) e il quasi panterizzato Remains (1997). Tutti ristampati, rimasterizzati e arricchiti di bonus-tracks dalla SPV. Refresh the demon fu uno di quegli album che divise tanto il pubblico quanto critica, dimostrandosi di sicuro il più ortodosso dei tre, ma forse il meno ispirato sul lato artistico: possiamo dire infatti che King of the kill aveva dalla sua idee nuove e Remains poteva essere considerato come una specie di esperimento sonoro, ripreso tra l'altro sull'ultimo Wacking the fury; "Demon" è un mezzo passo falso posto tra i due, ma che comunque non va demonizzato (scusate l'idiota gioco di parole). La versione originale conteneva undici tracks, dal suono e dalla struttura più classica; apre la veloce title-track, dall'intro ipnotica e dal bridge rubato al Prete di Giuda, segue Syn. Kill 1 che alterna strofe oscure e cadenzate a chorus veloci e ritmati; la strumentale Awaken introduce The pastor of disaster, song supportata da un buon thrash-riff che parla del diavolo e delle sua astuzia; un arpeggio dolce e malinconico apre A man called nothing, pezzo che muta poi in qualcosa di più heavy e articolato (c'è anche un intermezzo jazz... Vai Jeff!!); con Ultraparanoia si sale di velocità e si torna su caratteri più ortodossi, ripresi anche da City of ice, in bilico tra punk e thrash vero e proprio; avete in mente In command, la song presente su Never Neverland, l'equivalente su "Demon" è Anything for money, veloce e articolata; nella cadenzata Hunger gli Annihilator parlano dei vampiri e della loro sete di sangue. Chiudono l'album Voices and victims, dal riff di matrice hard-rock, e la ballad Innocent eyes, introdotta da un arpeggio tipicamente Annihilator e sostenuta da una una buona dose di melodia e dolcezza. Nella nuova edizione sono state inserite due tracce bonus: un rough-mix di The box, l'opener di King of the kill, e la cover di Riff raff, traccia storica degli AC-DC, resa micidiale dalla sempre affilata ascia di Waters (attenti alla ghost...). A mio dire Refresh the demon non è un album completamente da buttare, ci sono buoni spunti e le song non sono poi così pessime. Resto comunque dell'idea che i veri Annihilator sono una band e non una specie di entità solistica; questo senza nulla togliere al talento di Waters, che dopo il ben servito della Roadrunner Records ha dovuto scegliere: o smettere, o continuare praticamente da solo, fin quando le cose non sarebbero migliorate.
 

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