- Burzum -
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Burzum - Det Som Engang Var Det Som Engang Var

Gruppo: Burzum
Genere: Black Metal
Etichetta: Misantrophy Records
Data d'uscita: 1992
Voto: 8

1. Den Onde Kysten - 2. Key To The Gate - 3. En Ring Til A Herske - 4. Lost Wisdom - 5. Han Som Reiste - 6. Naar Himmelen Klarner - 7. Snu Mikrokosmos Tegn - 8. Svarte Troner
 
RECENSIONE


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Il disco, dello stesso anno di "Burzum", è molto migliore del primo. Abbandonate alcune soluzioni troppo prolisse e ridotto il numero di brani allo scopo di dare una struttura maggiormente pensata al disco, "Det Som Engang Var" diventa così simile a un "concept album", e con esso Varg Vikernes dimostra di essere un grande musicista e di possedere una grande creatività.
"Den Onde Kysten" e "Svarte Troner", rispettivamente intro e outro del disco, fanno da cornice all'album, dando fin da subito quell'idea di oscurità e oppressione che accompagnerà l'ascoltatore per tutto il disco.
"Key to the Gate" è il primo brano vero e proprio. Dopo una prima parte veloce e "sconnessa", il brano assume una connotazione meno feroce e si arricchisce di arpeggi e piccoli assoli. Sono proprio essi a rendere il brano una piccola perla: minimali e distanti, portano letteralmente in trance l'ascoltatore, e lo catapultano tra le foreste norvegesi in un gelido inverno senza fine.
"En Ring Til Aa Herske", è un pezzo buio e atmosferico. Esso prepara molto bene al prossimo brano: uno dei capolavori di Burzum.
"Lost Wisdom" (Saggezza perduta) è una canzone che, attraverso una distorsione elevatissima, che lascia a malapena distinguere le note, e un tempo lento e ossessivo, contornati da uno screaming che mescola rabbia a disperazione, urla quello che è il pensiero di Varg, attraverso metafore che, una volta capite e meditate, danno in un'istante l'idea di quanto è triste la situazione del mondo di oggi. Non a caso l'album si intitola "Det Som Engang Var" (Ciò che un tempo fu) .
Il disco ora si prende una pausa, prima del colpo finale. "Han Som Reiste" e "Naar Himmelen Klarner", due brani strumentali rispettivamente suonati con sintetizzatore e chitarra, lasciano riposare i sensi dell'ascoltatore. La ripetitività dei due pezzi non stanca, al contrario rilassa e fa dimenticare ogni problema.
Ecco l'ultima, violenta frecciata del capolavoro "Det Som Engang Var": "Snu Microkosmos Tegn". Consuetamente si alternano parti veloci a lenti passaggi funerei, oscuri suoni di sottofondo a note nascoste, grida strozzate a preoccupanti silenzi.
"Det Som Engang Var", in conclusione è un disco che, una volta terminato, lascia l'ascoltatore profondamente cambiato nella parte più interiore, quella che noi chiamiamo anima.
 


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