- Dark Tranquillity -
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Dark Tranquillity - The Mind' s I The Mind' s I

Gruppo: Dark Tranquillity
Genere: Melodic Death
Etichetta: Osmose
Durata: 46:39
Data d'uscita: 1997
Voto: 5,5

1. Dreamlore Degenerate - 2. Zodijakyl Light - 3. Hedon - 4. Scyte, Rage and Roses - 5. Constant - 6. Dissolution Factor Red - 7. Insanity's Crescendo - 8. Still Moving Sinews - 9. Atom Heart 243.5 - 10. Tidal Tantrum - 11. Tongues - 12. The Mind's Eye
 
RECENSIONE



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Con "The Mind's I" i Dark Tranquillity, pur proseguendo sul sentiero del death melodico sperimentale, rendono il loro sound più corposo e omogeneo; rispetto allo stile dei precedenti (superlativi) "Skydancer" e "The Gallery", si assiste ad un generale indurimento dei riff, che si fanno meno incentrati sulle note alte e più spediti. Il piglio dell'album è infatti veloce, martellante, quasi ossessivo per quanto riguarda i tempi, sostenuto da ritmiche ultrarapide, il che ben si evince da una composizione come l'opener "Dreamlore Degenerate": nessun intro, nessun fronzolo d'apertura, solo batteria - basso - chitarra a correre velocissimi lasciando quasi subito il posto al growling di Stanne. "Zodjiakyl Light" è la nuova "hit", sparata a mille, richiesta a gran voce durante i concerti, amata dai fan quasi quanto "Punish My Heaven"; l'apertura è anche qui veloce, con alternarsi di riff ruvidi e altri più acuti, che richiamano a tratti le atmosfere del precedente "The Gallery". Sulle stesse coordinate si muovono episodi simili, come "Atom Heart 243. 5" O "Scythe, Rage and Roses", pezzi affascinanti e ben curati che però alla lunga mostrano un po'la corda. In effetti, in un disco in cui la band opta per dinamiche più alte ed un tiro in generale veloce, è paradossale che la figura migliore la facciano quei pezzi in cui le acque si calmano, eppure qui è proprio così; spicca infatti, in mezzo a tanta furia, la fenomenale "Hedon", una song semplicemente da brivido, dall'incedere lento e cadenzato, sorretta da un lavoro di chitarra esemplare su cui si staglia l'appassionata esecuzione di Stanne (qui accompagnato da Anders Fridén, che compare come guest) . La vera gemma dell'album è però la meravigliosa "Insanity's Crescendo", un capolavoro come se ne sentiranno pochi altri; la canzone inizia con un malinconico arpeggio di chitarra acustica, accompagnato dalla bellissima voce della cantante Sara Svensson, incanto che viene interrotto dall'irrompere dl resto della band che, con un continuo alternarsi di sfuriate death e break acustici, rende alla perfezione il crescere della follia descritto nel testo; ottima anche l'esecuzione di Stanne, qui molto sentita ("From force-fed impressions / let us mortify the mind / each soul to violate / each instinct to be rendered false") .
"The Mind's I" rappresenta l'ultimo album della carriera dei Dark Tranquillity accostabile al filone death scandinavo; con questo lavoro infatti la band salda il conto con il folk-death melodico (e con la Osmose: il prossimo disco sarà su Century Media) , preparandosi a seguire sperimentazioni completamente differenti, influenzate da atmosfere dark ed elettroniche nelle quali le tastiere finiranno per diventare strumento al pari degli altri. Considerato dai più un album minore, questo disco è, in effetti, inferiore in più punti alle precedenti prove, ma rimane comunque un'opera discreta e ben concepita, che per tre o quattro pezzi in particolare merita davvero di essere presa in considerazione.
 


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