- Bathory -
Immagine Album Track list
Bathory - Nordland Part II Nordland Part II

Gruppo: Bathory
Genere: Viking Metal
Etichetta: Black Mark
Distribuzione: Audioglobe
Durata: 63:10
Data d'uscita: 2003
Voto: 7

1. Fanfare - 2. Blooded Shores - 3. Sea Wolf - 4. Vinland - 5. The Land - 6. Death and Resurrection of a Northern Son - 7. The Messenger - 8. Flash Of The Silverhammer - 9. The Wheel Of Sun - 10. Outro

 
RECENSIONE



<% 'ADV_ORGANIZER 1.0 | formato, categoria, base, altezza, unico, disposizione, voto, dove, numero,tipo,refresh,output response.write(organize_adv(0,categoria,300,300,,,9,,1,0,1,)) %>


<% 'ADV_ORGANIZER 1.0 | formato, categoria, base, altezza, unico, disposizione, voto, dove, numero,tipo,refresh,output response.write(organize_adv(0,categoria,300,300,,,8,,1,0,1,)) %>



A distanza di qualche mese da Nordland Part I il buon vecchio Quorthon chiude la saga vichinga con il secondo capitolo ispirato alla mitologia norrena. Come era forse lecito aspettarsi, questa seconda parte non aggiunge nè toglie niente a quanto ascoltato prima mantenendosi su binari di discreta qualità (segno tangibile che la one man band sembra essersi ripresa dagli scempi thrash) e nonostante le ovvie assonanze con la prima parte si lascia comunque ascoltare con piacere.
La struttura delle canzoni è sempre uguale: riff epici, spesso lenti ed evocativi, batteria che non va oltre il semplice accompagnamento e voce pulita. Niente marchingegni elettronici, tastiere o quant altro, un viking metal che appartiene al passato ma ancora capace di dire qualcosa.
La produzione stessa non differisce di una virgola rispetto al suo predecessore e, per non sbagliarsi, anche la copertina appare quasi identica alla precedente. Insomma, nessuna novità ma un disco che sa farsi apprezzare con alcuni brani tra i più belli composti dal polistrumentista svedese negli ultimi anni. E'il caso ad esempio della folkeggiante Sea Wolf, costruita attorno ad il flauto e vicina a sonorità più moderne (leggi: Moonsorrow) oppure di Vinland e del suo irrestitibile ritornello che tra cori imponenti e riff duri coinvolge come pochi altri brani all'interno del disco.
In linea di massima però Nordland Part II si distingue rispetto al primo per le sonorità più aggressive, senza che ciò facciano perdere l'alone di epicità che si respira, anche se forse sarebbe stata necessaria una produzione diversa, soprattutto per il suono delle chitarre.
L'aggressività che ritroviamo, oltre che nella già citata Vinland, anche in Death and Resurrection of a Northern Sun (eccezion fatta per la lunga parte centrale) e in Flesh of the Silverhammer.
Non fondamentali, invece, le due lunghe The Messenger e The Wheel of Sun, classici brani "à la Bathory" che pur non aggiungendo nulla al disco faranno sicuramente felici i fans di Quorthon, che non ha mai avuto la velleità di presentarsi come un compositore cervellotico ma che ha sempre trovato la formula giusta lì dove ha puntato sulla semplicità e la circolarità del riffing. Ribadisco quanto detto di positivo nella recensione del primo capitolo, ma resta comunque un lavoro destinato soltanto ai fan di vecchia data, per tutti gli altri il consiglio è quello di passare alla prima trilogia viking per avvicinarsi alla musica di Bathory.
 


<< INDIETRO