<%response.write("")%> ArcadiA Club - IL processo di Polissena da S. Macario

- Polissena da S. Macario -

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Il processo di Polissena da S. Macario (Lucca, 1571)

Il processo iniziò quando alcune voci arrivarono al prete del paese, voci secondo le quali la donna aveva chiesto di non essere mossa o toccata durante il sonno [in particolare, sonno epilettico].
Secondo le credenze della zona,  la strega lasciava il corpo per partecipare come spirito al sabba e se al ritorno lo spirito non ritrovava il corpo come quando lo aveva lasciato, tale corpo rimaneva senza anima (morto) e lo spettro o vagava, o rimaneva nell'animale in cui si era incarnato. In seguito all'interrogatorio la poveretta confessò la seguente "storia":

"...venendo io chiamata, e mi diceva "andiamo" [la voce della zia morta], la qual voce non poteva esser intesa se non da me, e così io con l'unguento che era portato [dallo spirito della zia] mi ungevo..... e trasformata in gatta, lasciando il corpo a casa me ne scendevo la scala e andavo fuori dell'uscio"

Una testimone (a sfavore dell'accusata) aggiungeva:

 "essendo appresso a un letto, si lasciò [Polissena] andare indietro e rimase stesa e agghiacciata sul letto che ivi era, di modo che pareva morta; e esse donne [quelle che le erano vicino] pensando che li fosse venuto qualche accidente, si li misero appresso con aceto, e mia madre, avendo da me avuto una ricetta di fare fumo sotto il naso di quelli che sono tramortiti, e in modo tale che opera se non sono morti si risentono, vedendo che detta donna non si riaveva, fece tal fumo con bruciare un poco di camicia di uomo davanti, si come gli avevo insegnato... e detta Polissena ciò fatto aperse gli occhi e cominciò a fare un verso, in modo di mugghiare, tanto forte e con stravolgere gli occhi, che tutti si misero a fuggire per paura, lasciandola sola, perché si aveva il sospetto che fosse strega... mia madre mi disse che la detta Polissena la mattina seguente li disse: -quando io sto in quella forma che stavo ieri sera, non mi date noia, perché mi fate più male che bene"

Polissena da S. Macario fu bruciata viva nel 1571.

Una breve analisi del processo:

  1. Fatti dimostrabili

    1) Polissena soffriva di Epilessia.
    2) Polissena aveva avuto una crisi epilettica in presenza di alcune amiche.
    3) Polissena aveva chiesto di non essere toccata durante le crisi.
     
  2. Fatti non dimostrabili

    1) Polissena udiva parlare la defunta zia la quale la richiamava al sabba.
    2) Lo spirito della defunta zia le consegnava un unguento.
    3) Detto unguento le permetteva di trasformarsi in gatta ed andare ai sabba.

Sulla base di questa analisi, essendo impossibile credere a quelli che abbiamo chiamato "fatti non dimostrabili", occorre concludere che la Chiesa incriminò, torturò ed assassinò per combustione Polissena da S. Macario per il semplice motivo che soffriva di epilessia e, forse, di allucinazioni. Per fare il punto sulla situazione occorre precisare che i medici dell'epoca conoscevano già l'epilessia e i suoi sintomi (allucinazioni comprese) a prescindere da interpretazioni demonologiche.
 

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