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ARTICOLO
Riflessi condizionati alla base dell'attività cerebrale

Le ricerche sui riflessi condizionati in Russia

In psicologia per "riflesso" si intende la risposta ad uno stimolo di qualunque genere. Concetto introdotto da Cartesio, sebbene il termine sia stato coniato successivamente da Thomas Willis (1682), in genere utilizzato per indicare atti che si contrappongono a quelli volontari.
Il riflesso più famoso è probabilmente quello rotuleo, per il quale in seguito ad un leggero colpo sotto la rotula, la gamba si estende di scatto. Esempi più complessi di riflessi sono, sempre nell'ambito animale, quello di difesa (l'animale scappa in caso di una sensazione di pericolo) e l'interessante e molto studiato riflesso secretorio: il soggetto in questione quando posto di fronte a del cibo inizia ad avere una salivazione eccessiva.
Nel 1904 il fisiologo russo Ivan Pavlov studiò proprio questo fenomeno tentando però di indurre questa secrezione (studiò infatti i riflessi condizionati): prese un cane e prima di ogni pasto predispose che suonasse un campanello. Gli esiti dell'esperimento furono molto interessanti, infatti l'animale ogni volta che udiva il suono della campana, sebbene non si trovasse di fronte ad alcuna pietanza, cominciava a salivare e a produrre succhi gastrici. In seguito il neurologo Vladimir Michailovic Bechterev connazionale di Pavlov definì questi comportamenti come riflessi associativi o congiuntivi, mentre Charles Richet (fisiologo francese) li indicò secondo una diversa interpretazione riflessi psichici.
Un altro fisiologo russo, Metalnikov, proseguì gli studi di Pavlov, ottenendo risultati ancora più interessanti: egli fece delle iniezioni contro il colera a diversi conigli, e allo stesso tempo li frizionava violentemente sulla schiena. Finito l'effetto dell'iniezione, se quei conigli venivano frizionati nella stessa maniera tornavano a essere immuni al virus in questione.
Questo esperimento lascia supporre che vi siano attività cerebrali inconsce che possono avere effetto sull'organismo. In seguito a questi ed altri esprimenti, la "scuola russa", affermò che gran parte del funzionamento del cervello umano era dovuto a riflessi condizionati.
 


Metalnikov ad una conferenza
 
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