<%response.write("")%> ArcadiA Club - L'esperimento di telepatia Pearce-Pratt
 
- L'esperimento di telepatia Pearce-Pratt -
 
ARTICOLO
Gli studi di Pratt e Rhine sul fenomeno della a pura chiaroveggenza a distanza

Rigorose ricerche mostrano straordinari risultati di telepatia

Tra il 1933 e il 1934, a Durham (Regno Unito) fu compiuta una serie di esperienze di telepatia  (o pura chiaroveggenza a distanza). Gli esperimenti si svolsero alla Duke University grazie al sensitivo Hubert E. Pearce; lo studio fu diretto dal parapsicologo Joseph Banks Rhine, con l'aiuto di  Joseph Gaiter Pratt, con l'utilizzo del metodo quantitativo, ovvero effettuando rigorosi calcoli statistici su successi e fallimenti dei tentativi di trasmissione. L'esperimento, denominato di Pearce-Pratt, è ricordato per gli approfonditi dettagli a disposizione, per il rigore con cui il dottor Rhine aveva lo aveva condotto e per gli eccellenti risultati ottenuti.
Il sensitivo, Pearce, si presentò di sua volontà e, anche se instabile, risultò essere dotato di caratteristiche straordinarie: fu uno dei pochi ad ottenere 25 successi su 25 con le carte ESP, ovvero indovinando tutte le carte propostegli dallo studioso senza averle potute vedere.
Furono eseguiti 74 cicli di 25 prove ognuna suddivisi in 4 fasi, tutte a circa 91 metri tra sperimentatore e soggetto, eccetto la seconda per la quale la distanza era di 228 metri circa.
Ad ogni sperimentazione venivano sincronizzati gli orologi, Pratt si ritirava nel suo studio mentre il sensitivo si recava in una stanzetta all'ultimo piano della biblioteca del complesso universitario. Il primo sceglieva un mazzo ESP casualmente, tra vari altri, lo mischiava, facendo attenzione a non vederne le carte, e lo poneva nella sua mano destra; al minuto stabilito aveva inizio la seduta: Pratt prendeva la prima carta del mazzo e la riponeva, sempre senza vederla, su di un libro posto sul tavolo davanti a sé, lasciandovela per un minuto esatto, dopodiché la riponeva a sinistra e ripeteva l'operazione. Il sensitivo minuto per minuto si concentrava sulla carta che doveva in quel momento trovarsi sul libro in modo da indovinarla, appuntandosi poi il suo responso.
Tra un ciclo e l'altro vi erano 5 minuti di pausa, dopo i quali si procedeva ad una altro mazzo da 25 carte. Al termine di ogni seduta Pearce faceva una copia della registrazione delle carte da lui chiamate, la firmava, la poneva in una busta sigillata, che consegnava poi direttamente a Rhine. Pratt al contempo faceva il controllo dei due mazzi e scriveva in duplice copia la successione delle carte, firmava e anch'egli consegnava il documento a Rhine in busta sigillata. Solo fatto questo i due sperimentatori potevano incontrarsi.
In totale le chiamate (carte che Pearce ha tentato di indovinare) furono 1850 (74 moltiplicato 25), 558 i successi: questo risultato supera di 188 successi la media dovuta al caso. Si tratta di un notevole distacco (20% del totale contro il 30% circa): vi è una probabilità su 10 elevato alla 22 (un numero di 22 cifre quindi).
Ai tempi il mondo scientifico reagì molto scetticamente e in diversi tentarono di screditare le ricerche dell'esperimento Pearce-Pratt (in particolare George Robert Price e Charles E. M. Hansel), mettendo spesso in dubbio l'attendibilità dei calcoli statistici applicati, ma questa obiezione fu smentita dalle verifiche effettuate dall'Istituto Americano di Statistica.

Oscar Mondadori, Ugo Dèttore, Paranormale - Dizionario Enciclopedico
 


Sopra J. G. Pratt di fronte al libro con la carta, sotto H. E. Pearce durante una sessione dell'esperimento.
 
<< INDIETRO by VeNoM00