- UFO, archetipi mentali di compiutezza -
 
ARTICOLO
La teoria ufologica di Jung

Teoria psicologica sugli avvistamenti UFO

Carl Gustav Jung (1875-1961) fu psicologo e uno dei maggiori esponenti della psicanalisi. Si laureò a Basilea, Svizzera, con una tesi sui "cosiddetti fenomeni occulti". Divenuto psichiatra, fu per lungo tempo in contatto con Freud stesso e ne divenne persino il principale collaboratore. Nel 1913 se ne distaccò per fondare una sua scuola di psicologia che definì "psicologia analitica". Questa teoria, al contrario di quella psicanalitica, ha una diversa concezione dell'inconscio che viene ad essere sul piano dello spirito, condiviso da più individui, ad avere una sua esistenza, una sua finalità e una sua particolare intelligenza. Questo "inconscio collettivo" si articola in base a vari archetipi, immagini fondamentali in relazione alle quali si sviluppa la vita psichica dell'individuo.
Nel 1958, Jung, pubblicò Un mito moderno (Ein Modern Mythus), in cui espose una sua teoria sugli oggetti volanti non identificati, proponendone una spiegazione in termini psicologici. Nel suo libro sosteneva che i tipici corpi rotondi e luminosi che spesso venivano avvistati nel cielo non erano null'altro che un simbolo che l'inconscio fa emergere duranti esperienze di sogno o visione. Il rotondum (un cerchio o una sfera) è infatti simbolo archetipo che ogni cultura ha sempre identificato come segno di totalità, compiutezza e perfezione.
Jung riduce dunque il fenomeno UFO a proiezioni automatiche involontarie, fondate sull'istinto. Verso la fine del libro però ammetterà che questa spiegazione non è in grado di giustificare la totalità dei casi.

 

Immagini correlate

Carl Gustav Jung
 

FOTOGRAFIA DEL CELEBRE PSICOLOGO CARL GUSTAV JUNG


<< INDIETRO by VeNoM00