- Anteprima autunno/inverno 2007/2008: la calzatura -
 
Scritto da: Giancarla Vietti
ARTICOLO

Immagine 1
 
Il Must: la vernice nera
Anteprima autunno/inverno 2007/2008: la calzatura

Quel lampo di luce, che appare e scompare, sotto un piccolo soprabito o sotto un interminabile cappotto nero e pantaloni neri, è un gioco vitale e ammiccante per il prossimo autunno e per il prossimo inverno '07/'08. E' l'apparire della vernice. Nera. Essa va usata con discrezione, ma, anche a volte, a piene mani con tutto il suo fascino. La calzatura must della stagione sarà lo stivaletto, appena sopra la caviglia ( vedi foto) e sarà, propriamente, in pelle verniciata. Con il rigore di un tacco dritto e grosso, in cuoio, per far pensare tanto Parigi o Londra anni '70. Lo stivaletto, classicamente, accompagnerà il pantalone, che risulterà sempre vincente, ma, non solo, anzi, come insegna la tendenza,  sottolineerà la gonna corta e l'abito mini. Un altro oggetto cult è stato abbinato a questi ultimi capi d'abbigliamento, per decenni, e ha vissuto, permanente, nel guardaroba: il mocassinetto scollato, con morsetto oro. Molto spesso, con grande gusto per la vernice, anche quando era la "settima" volta, che veniva acquistato! Un modello comodo, dinamico, che dona alla gamba, così come pensava Celine.

Vita sui trampoli: le zeppe

A Venezia, già nel XVI  secolo, un modello di scarpa chiamato "chopine" costringeva le signore ad arrampicarsi su zatteroni che giungevano, in alcuni casi, a  sfiorare il metro di altezza, rendendo necessaria la presenza di due aiutanti e accompagnatori! Uno status symbol che durò quasi due secoli. La moda non è poi così passeggera! Fino a quando non si capì che una suola più bassa sul davanti era molto più comoda, proprio su scarpe alte. Nacque, così, il tacco, nuovo emblema di status. Tuttavia nel secolo scorso le famose zeppe, sono ritornate di moda ad intervalli di circa venti anni. Negli anni '30 fino al dopoguerra, poi furono rilanciate da Vivier nel '67. Negli anni '70 esplosero. Il revival delle discoteche ha fatto riapparire i plateaux negli anni '90.

Tuttora non siamo esenti da questa mania, così imperante che troviamo alti plateaux per le decolleté, anche nella splendida essenzialità mirata della collezione '07/'08, di Jil Sander. Con un messaggio attualissimo,  come sempre, Marni, dal canto suo, sottolinea l'importanza della pelliccia nell'accessorio, utilizzando la zeppa, addirittura sotto lo stivale con il caldissimo gambale di pelo lucido nero, con striscia in pelle e fibbia sul collo del piede. Alessandro Dell'acqua, interpreta questo trend utilizzando pelli in grigio perlato metallizzato. Per la versione più elegante usa il raso, realizzando una scollata rosa carne, con cinturino alla caviglia nero, in delizioso contrasto. Oppure, ritroviamo la stessa in grigio, con cinturino bianco, con zeppa, naturalmente! 

Gucci lavora molte versioni, a stivaletto, a stivale ed a stivale sopraginocchio di un modello originale, con linguetta cucita sul collo, attraversata da un sottilissimo cinturino, con una piccola fibbia a lato, naturalmente montato su zeppa. Esso trae origine dall'ispirazione amazzone, costantemente e felicemente perseguita dalla maison. La linea Versace, sempre fortemente caratterizzata, coniuga per l'autunno un altro motivo dominante del momento: la zip. Essa, a ben guardare,  è un simbolo della seconda metà del secolo scorso, risale  al 1951, quando nasce dall'invenzione di certo Elias Howe. Oggi è alla ribalta su tasche, pantaloni, o come chiusura centrale di giacche e abitini per uno stile anni'70, che occhieggia al futuro, anzi, al future look. Così lo stivaletto, tagliato appena sotto la caviglia, di Versace, presenta una macro-zip in  color acciaio, in centro alla tomaia ed una zeppa affusolata in metallo lucido, sempre acciaio. Belstaff, un marchio che si sviluppa in maniera ogni volta più interessante, presenta uno stivale in nappa, con una zip centrale di chiusura, in perfetto stile anni '70, qui senza plateau. Si ripeterà il successo, tuttora in auge, dello stivale di classica produzione della ditta da sempre e, cioè, quello dell'equipaggiamento originale da "motard". Uno stivale mitico per le avventure che ha vissuto addosso ai ragazzi motociclisti, fascinoso nella qualità e, insieme, rudezza del cuoio, di grande grinta. Un'altra azienda che si spinge molto avanti, in grande sviluppo è Burberry Prorsum. In pochi anni il nuovo direttore creativo Christopher Bailey, ha trasformato lo storico nome del trench in un marchio cult, anche per quanto riguarda la pelletteria e le borse. La nuova scarpa, quasi uno stivaletto, che viene proposta, è una stringata fitta fitta, molto femminile, con zeppa e tacco sottile, altissimo, vertiginoso, da portarsi con gonna corta.

Per contrasto, immersi in tanto accattivante nero e grigio, possiamo, con Emilio Pucci, aver voglia di indossare, a volte, un colore. L'inverno è lungo. Ci saranno momenti  particolari, per performances divergenti. Qualche volta potremmo desiderare un morbido stivaletto in camoscio leggerissimo di un lilla spento, quasi grigio, da indossare con calze, forse, in tinta, per inoltrarci in nuove immaginazioni. Oppure, potremmo amare, una stringata alta in renna verde scuro,un colore sempre ricco di naturali intese con l'autunno ( anche se a me piace anche nelle estati, molto).

Discorsi a parte

Un discorso a parte è sempre quello per Prada. Lo stile per questa fredda stagione si esprime con capi in ecopelliccia, che si declinano in cappotti e giacchine, morbide al tatto e dal pelo lungo. In molte presentazioni, interpretando l'enigma del gioco dei contrari, la pelliccia è sotto il capo spalla, anzichè sopra. Cioè, stiamo parlando di gonna in pelo, di top, oppure gilet, sotto cappottini ancora smilzi, doppiopetto, maschili, magari con l'aggiunta del taglio di tasche alte, oblique, alla marinara, che permettono di appoggiare comodamente le mani, come nei seventy. Così, anche ai piedi, i modelli, appaiono in versione esattamente contraria ai luoghi comuni. Hanno sfilato su gambe nude, gambaletti a coste maschili, color naturale o coloratissimi, che si rivelano senza piede, o, meglio, a piede scoperto, nudo, che indossa un sandalo con tomaia liscissima aperta (il modello si ripropone anche chiuso). Probabilmente, per l'inverno, la disperazione di ogni madre che vede uscire la figlia, per la quale, invece, il gioco continua, con la fascia sotto il ginocchio del gambaletto, che si veste di colori vivacissimi, che accendono di trasgressione il generale non colore.

Dolce e Gabbana sviluppa globalmente la parabola del verniciato, applicandolo anche in tessuti lucidi, tecnologici: abbigliamento, insieme alle scarpe, in vernice goffrata e stropicciata, a piene mani. Motivo dominante, sono le cinture corsetto/bustier in metallo, in specchiatura acciaio, che sottolineano il famoso punto vita, che vuole ormai essere focale. Tutto è lucido, verniciato. Così Versace, così DSquared 2, così Belstaff che ha presentato significativamente mini abitini  proprio in vernice, a stampa rettile, con stivali sopraginocchio, ma a calza, aderentissimi, come una seconda pelle. Queste sono le realtà più eclatanti presentate, infatti la moda deve colpirci forte, magari di striscio, per poter far esprimere, poi, la nostra performance nuova, probabilmente declinata da noi. Probabilmente.

 

<< INDIETRO