- Mood nordico autunno/inverno 2010/2011 -
 
Scritto da: Giancarla Vietti
ARTICOLO

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Amiamo transitare sui miti
Impossibile tralasciare il mood nordico

Chi ha imparato ad amare l'aria frizzante del gelo delle vette, non può non immedesimare l'outfit dell'inverno con i must della montagna. D&G declina jacquard di lana in tutte le versioni, nella classica, calda maglia a stelle norvegese, che rappresenta i fiocchi di neve, che, assieme agli altri decori con cervi e renne, subito fanno vivere altre atmosfere. In questa collezione la maglia si esprime alla grande. Tute in lana total look, che, a volte, finiscono a culotte o a calzoncino corto. Un effetto sportivissimo. Sopra comodi giacchini con i medesimi disegni, in bianco e nero, rosso e bianco, grigio e bianco. Oppure, in alternativa la maglia diventa un inno alla lavorazione a treccia, come per Prada. Un altro classico alla ribalta. Dolce e Gabbana per D&G, ci sorprendono continuando a riproporre i doposci di pelo, dei mitici anni '70. Un gioco riscoperto, che scalda e diverte, anche perché, spesso, può nascondere una vertiginosa zeppa, molto donante. Enfatizzati e ammiccanti, hanno, come risultante, un coinvolgente senso di allegria e di spirito, di carattere. Chanel, nel tourbillon dei propri tipici tessuti a grandi trame e frange, in bianco, nero e grigio, indossa, ai piedi, stivali a tre quarti, modello "ghetta", bicolori, con piede in vernice nera e gambale in renna bianca o grigia. Oppure, magnificamente, anche qui, propone di riprovare il "pelone", come veniva chiamato. Azzardandolo con short, pure di pelliccia. Estremamente wild! D'altro lato, quest'ultima viene usata dappertutto, come decorazione, quasi come fosse un tessuto. Molti i gilet in volpe argentata o volpe rossa. E, nell'aria, essa riprende un posto di primo piano.

Il must (per gioco): la gonna sia a ruota o a trapezio

L'esordio di Christian Dior, già in lavori precedenti, ha confermato la gonna a ruota, in ricca organza, che sottolinea la vita sottile. Di seta fiorata, panno o satin a fitti plissé, essa attrae in tutte le nuove invenzioni, corta o lunga, che sia. Da Dries Van Noten a Louis Vuitton, a Prada, fino a Jean Paul Gaultier e Yohji Yamamoto. Silhouette a trapezio si muovono, invece, in pregevoli disegni di Albino D'amato, enfatizzate da sottogonne di cotone sfilacciato. Lavori dalle forme monacali e tessuti rigidi, tra anni '60 e anni '70. Linee essenziali e modernissime, stoffe sempre opache e materiche, che richiamano immagini del "Casanova" di Fellini. Nastri da educanda e chiusure da novizia. Interessanti i finissimi micro disegni wafer neri e beige, così come le fantasie in seta, che riprendono i rosoni e le vetrate di antiche cattedrali. I tagli degli abiti e soprabiti corti, sono esperti, perfetti, impeccabili. Vince l'alternarsi di nero e cammello. Una collezione, che affascina, decisamente degna di nota.

Uno sguardo su Alexander Wang. New York

New York. Il giovane stilista statunitense, di origini orientali, Alexander Wang, fa tendenza. Egli gioca su di un mix di volumi aderenti e di  volumi ampi. Il mood è di carattere, fascinoso e young. Imperfetto. Ama sottolineature forti di colore nero, deciso e marcato sopra andamenti in grigio. Il cappotto è in pelle, con cintura a fusciacca, in un accattivante velluto nero di grande contrasto, sempre con un'ampia stola avvolta sulle spalle. Oppure una grande e lunga mantella cammello, con spacchi, risolve la protezione dai rigori del freddo. Di converso, sotto, le spalle possono essere scoperte e nascondere uno stile sottoveste. Una sciarpa nera è buttata all'indietro sulla scollatura. A sorpresa, appaiono bermuda, tassativamente con pinces sul davanti, indossati sotto un maxi-golfone cascante, aperto su di una fascia copriseno, che si intravede. Più scontati sono, forse, gli abiti eleganti, drappeggiati, con trasparenze asimmetriche. La minigonna entra nella quotidianità. Alexander Wang la concepisce sempre con calze nere o grigie, sopraginocchio. Proprio quelle simili a scaldamuscoli, quasi leggins, quasi pantaloni. Sono senza piede e, qui, finiscono con una piccola forma a zampa, che va a coprire la scarpa, con zeppa. Anche le maniche, sempre nere, diventano molto particolari, col loro esagerato allungarsi misterioso. I jeans sono affusolati e corti, indossati con stivali con zeppa.

 

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