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Articoli Tom Sachs presentato alla Fondazione Prada
L'evento Tom Sachs è una riflessione, un'analisi, forse una voce che domanda.




Tom Sachs presentato alla Fondazione Prada

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 Tom Sachs presentato alla Fondazione Prada

La Fondazione Prada, per la mostra annuale di apertura di stagione a Milano, quest'anno ha scelto Tom Sachs (dal 7 aprile al 15 giugno 2006 in via Fogazzaro 36 a Milano).
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Germano Celant, critico d'arte, scrive:"Le immagini e gli oggetti che compongono il territorio militarizzato dei consumi e della moda, costituiscono il fulcro della passione visiva di Tom Sachs. Il loro fluttuare, la loro ciclicità ripetitiva e coercitiva, basata su un'imposizione totalitaristica e condotta mediante gli strumenti dell'aggressione mediatica e del ricorso alla creazione di centri di diffusione e di tecnologia distributiva (sorta di spazi fortificati nei quali si attua una logica di attacco allo sguardo e al desiderio della persona), è uno spettacolo che seduce sia l'individuo che l'artista. Gli dà la forza di interessarsi all'insignificante che, attraverso la pressione psicologica e sociale, il fascino e la seduzione, si carica di significato e segna l'inconscio individuale. L'elemento di attrazione è rappresentato dall'apparato da guerra schierato dalla gigantesca macchina del consumo e del gusto per convincere l'acquirente... Gli oggetti diventano un compito esistenziale." (dal volume di G. Celant: "Tom Sachs: la militarizzazione dei consumi" Fondazione Prada 2006).

Tutto ciò non poteva essere spiegato meglio. Certamente non può non sorgere qualche domanda. Come mai questo evento è stata fatto entrare, quale bomba clandestina, che clandestina non è (in quanto è stato scelto e voluto), negli stabili stessi e, cioè, in grembo e nel cuore di un'azienda, Prada, che è tra i pilastri di questa "militarizzazione" dei consumi evidenziata. O vogliamo dire il contrario? Oppure dobbiamo pensare che questo Leviathan che ci sta dietro le spalle, mentre ci svela i suoi inganni, li usa, infine, come fascino per avvinghiarci ancora di più ad essi ed a sé, grazie all'analisi della loro spettacolare potenza. C'è una contraddizione interna. Altra ipotesi può essere che si stia facendo dell'autocritica, con due altre possibilità:che ad essa si aderisca o si finga di aderire.

Leggendo i dettami dell'economia, sappiamo che le aziende per progredire devono essere perennemente in start up. Quindi l'organizzazione del sistema non ha regole facoltative, ma obbligatorie. E tuttavia, come vediamo, nascono analisi demistificatrici. "Ed è per reagire a questo totalitarismo del consumo e alla sua catena di montaggio e di distribuzione che Tom Sachs azzera nel tutto bianco, compresa la sua Police Car 2006, fino a Balaenoptera Musculus, 2006" (G. Celant) Infatti tutte le opere esposte hanno come unica variazione cromatica il bianco, che copre ogni realtà rappresentata.

Per secoli l'uomo ha cercato nel lavoro la propria identità. Oggi il rischio è che il soggetto sia annullato per raggiungere un risultato esterno a lui e totalmente estraneo, per fini meramente mercantili. La persona viene prima del capitale. L'economia non può materializzare valori che vengono imposti alla persona, spesso, come sappiamo, in maniera subliminale, attraverso i media. La prima grande difesa è quella di non assopire mai lo spirito critico dentro di noi, innanzitutto, e poi la voglia caparbia di costruire, di cercare. Non si può misconoscere, quando c'è, la validità o la bellezza di un prodotto, ma non che questo diventi addirittura catalizzatore della nostra esistenza, nemmeno per far guadagnare la multinazionale. Riscoprire il coraggio per rischiare ed andare fuori dalle matematiche leggi dell'economia, che sono valide all'interno di essa, ma non fuori dal suo contenitore. Diversamente avviene quella "perdita di punti di riferimento e perdita del significato del reale, sostituiti dalla mobilità e dalla fiction".

L'evento Tom Sachs, dentro la Fondazione Prada, è una riflessione, un'analisi, forse una voce che domanda.

 

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