- La Grande Guerra: premesse, cause e scoppio della guerra (parte 1) -
 
APPUNTI DI STORIA
Quali furono le cause della Prima Guerra Mondiale.


Immagine appunti
 


LA GRANDE GUERRA

La Prima Guerra Mondiale è stata ribattezzata il peccato originale del XX secolo, una guerra senza precedenti che causò decine di migliaia di morti, feriti e reduci psicologicamente danneggiati (per la prima volta si manifesta a livello sociale il problema del reinserimento dei reduci). La Grande Guerra fu una guerra di trincea: sul fronte occidentale, dal mare del nord alla Svizzera, per ottocento chilometri vi erano trincee e filo spinato senza interruzione. Le linee nemiche distavano anche solo 30-40 metri, mentre le trincee erano molto profonde, e in esse a volte i cadaveri si stratificavano; alcune trincee furono tagliate nella carne. L'area di trincea era chiamata terra di nessuno. Le bombe seppellivano e disseppellivano i cadaveri, la terra era mista a carne umana.

Le cause

Non è possibile individuare spiegazioni monocausali per lo scoppio della Prima Guerra Mondiale: vi furono varie concause che interagirono. L'attentato di Sarajevo a opera dello studente serbo Gavrilo Princip (aiutato dai servizi segreti bosniaci) contro l'erede al trono d'Austria del 28 giugno 1914 fu solamente il casus belli. Lo scrittore ebreo Stefan Zweig disse che con Sarajevo finiva il mondo di ieri, delle sicurezze borghesi dove moralità e moneta erano stabili. Zweig non riuscì però individuare le cause di questa interruzione del progresso. Molti studiosi notano che in precedenza vi erano state grandi tensioni ma nessuna di esse era scoppiata in una guerra vera e propria tra grandi potenze: la diplomazia aveva sempre vinto sui cannoni. Infatti nel 1905 e nel 1911 Francia e Germania sfiorarono la guerra per via del Marocco, ma i tedeschi si ritirarono così come accadde anche a Fashoda nel 1898. Nel 1908 l'Austria aveva annesso la Bosnia-Erzegovina, irritando i serbi, ma la guerra non scoppiò. Nel 1911 tra Italia e Turchia era esplosa una guerra per via della supremazia sulla Libia, ma la cosa non si estese. Non va inoltre dimenticato che le monarchie erano imparentate tra loro: Guglielmo II (kaiser tedesco) e Nicola II (zar russo) si scrivevano da cugini fino a pochi giorni prima dell'esplosione del conflitto.
Certamente vi erano contrasti economici tra trust e cartelli, ma ciò non giustifica a sufficienza la guerra; vi erano infatti anche interessi economici in comune, ad esempio la linea ferroviaria Berlino-Baghdad era sfruttata sia da tedeschi che da inglesi.
In breve le cause possono essere riassunte nei seguenti 5 punti:

  • rivalità tra Russia e Austria per ottenere i Balcani e di conseguenza gli sbocchi sul Mediterraneo del Bosforo e dei Dardanelli; la Russia era infatti la protettrice del popolo serbo;
  • il revanchismo francese: i francesi volevano recuperare l'Alsazia e la Lorena, persa nel 1870 in favore della Germania;
  • tensione tra inglesi e tedeschi: i primi temevano di perdere il controllo delle grandi rotte oceaniche; la Germania guglielmina aveva spaventato l'Inghilterra;
  • in Italia i nazionalisti volevano fare dell'Adriatico un lago italiano, ovvero ottenere Trieste e la Dalmazia (la parte della ex-Jugoslavia sul mare) e anche stabilire un protettorato sull'Albania; ma questi interessi configgevano con quelli austriaci;
  • vi era un'atmosfera culturale imbevuta di nazionalismo, pangermanesimo, panslavismo e revanchismo;

L'INIZIO DELLA GUERRA

Il 28 giugno del 1914 vi fu l'attentato di Sarajevo. Subito il governo di Vienna preparò un ultimatum che sarebbe stato inviato tre settimane più tardi al governo serbo, a Belgrado: esso fu volutamente provocatorio e offensivo, doveva risultare inaccettabile. Vienna si sentiva sicura perché alle sue spalle vi erano i generali tedeschi, ed era per questo convinta che la Russia non avrebbe scatenato una guerra per difendere la piccola Serbia.
La Serbia doveva pubblicamente scusarsi per le manifestazioni di entusiasmo dei suoi abitanti non appena si era saputo di quanto era accaduto. L'ultimatum stabiliva anche che il governo serbo doveva reprimere i movimenti nazionalistici anti-austriaci che agivano all'interno. Ma soprattutto l'Austria chiedeva che il governo aprisse le sue frontiere alla polizia austriaca perché intervenisse in Serbia per reprimere questi movimenti. Ciò era inaccettabile, così il 28 luglio (un solo mese più tardi) l'Austria dichiarò guerra alla Serbia. A questo punto scattò il meccanismo delle alleanze: giunta la dichiarazione di guerra la Russia cominciò a mobilitare l'esercito ma la Germania le chiese di fermarsi. La Russia di risposta accelerò la mobilitazione, e di conseguenza anche la Germania si preparò, quindi i francesi confinanti e infine gli inglesi. Tra l'1 e il 4 di agosto vi furono una serie di dichiarazioni di guerra. Questo fu il suicidio d'Europa che permise la crescita degli USA.
Inoltre lo scoppiò della guerra segnò il fallimento della Seconda Internazionale che riuniva tutti i partiti socialisti del mondo, dato che uno dei suoi obiettivi primari era proprio la pace mondiale. "Guerra alla guerra", recitava un noto slogan dell'Internazionale, organizzazione formata da socialisti marxisti che sottolineavano la fratellanza internazionale dei lavoratori. Nonostante ciò quasi tutti i partiti socialisti aderirono alle cosiddette "unioni sacre" con i governi, ovvero li sostennero nell'entrata in guerra, fatta eccezione per il Partito Socialista Italiano e i bolscevichi di Lenin in Russia.
Persino il marxista tedesco, capo del partito socialista, Noske disse che prima di tutto era tedesco, poi socialista. Il veleno del nazionalismo si era infiltrato anche in questi partiti. Jean Jaures propose in Francia di bloccare le ferrovie, di programmare lo sciopero nazionale ma per questo fu ucciso.

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