Imparare a disegnare manga
 


Articoli Disegnare pose dinamiche


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Posa e inquadratura

Un fattore che a colpo d'occhio distingue il tratto di un amatore anche bravo da quello di un disegnatore professionista è spesso dato dall'ingenua disposizione lineare di inquadratura e arti del corpo; lo scheletro umano offre una vasta gamma di punti di "snodo": perchè un disegno risulti dinamico ed espressivo occorre muoverlo e inquadrarlo in pose "vive"...

Tutorial sul disegno manga


Disegnare pose dinamiche - Figura 1

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FIGURA 1

 Immagini di esempio

1) per capire ciò che andiamo ad ottimizzare partiamo con l'analizzare le differenze tra le due immagini presenti in figura 1 (come è facile intuire A è l'esempio negativo e B quello positivo di dinamismo):

  • A è inquadrata di fronte, è statica, B è di 3/4 ripresa dall'alto verso il basso, ha una prospettiva;
  • A guarda fissa nel vuoto senza espressività, B guarda lo spettatore con un sorriso ammiccante;
  • spalle e posa di A sono parallele agli assi x e y mentre B risulta inclinata e partecipe dello spazio;
  • B mostrando lo spessore delle spalle ha volume e profondità, A sembra quasi bidimensionale;
  • A è simmetrica, B è equamente piegata su se stessa dando tono alla sua personalità;
  • A ha le mani chiuse mentre B le apre con sicurezza descrivendo leggerezza e stile;
  • A non presenta quasi sovrapposizioni di arti mentre B ne offre anche di doppi;
  • B descrive con gli arti curve armoniose e mobilità, A neutre linee rette;

2) da queste considerazioni si evince che la vera bravura non sta nella mano ma nella mente di chi disegna: si tratta sempre di un atto creativo;

3) notate queste differenze e capito il meccanismo che lega inquadratura e pose degli arti possiamo cimentarci a trovare errori simili in composizioni altrui ed esaltare invece quelle che le rispettano; in breve tempo ciò ci aiuterà a dare un tono notevolmente maggiore ai nostri lavori;


Disegnare pose dinamiche - Figura 2

FIGURA 2

 Immagini di esempio

4) contrariamente a quanto  si crede, posizionare un personaggio in prospettive/posizioni "insolite" (fig.2) ci offre il vantaggio di una minore pretesa di credibilità (mani escluse): lo spettatore non baderà tanto al realismo quanto all'armonia e all'equilibrio del complesso; in una posa statica invece l'attenzione per i dettagli aumenterà spropositatamente e spesso senza vantaggi nel raggiungere lo scopo espressivo prefissato;

5) in figura 2 abbiamo un esempio di vero stile: la posa è dinamica, intensa, a più piani e immersa in una prospettiva estrema ma efficace; applicando regole prospettiche severe si arriverebbe infatti a dire che il disegnatore ha commesso "gravissimi errori" (es. il piede davanti risulta due volte la testa): non ha importanza, ciò che conta davvero è il risultato, l'equilibrio delle parti;

6) concludiamo dicendo che le considerazioni emerse da questa trattazione non hanno l'intenzione di vietare categoricamente l'uso di pose statiche o inquadrature banali (frontale, profilo, ecc.) ma più realisticamente di cercare di limitarne l'applicazione e di non abbinarle il più possibile le une alle altre (soprattutto in tavole dove con un'unica scena dobbiamo riuscire ad esprimere il nostro stile e quello del soggetto).

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