- Cannibal Corpse -
 
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Cannibal Corpse - Gore Obsessed Gore Obsessed

Gruppo: Cannibal Corpse
Genere: Brutal Death
Etichetta: Metal Blade
Distribuzione: Audioglobe
Data d'uscita: 2/2002
Voto: 6

1. Hatchet To The Head - 2. Pit Of Zombies - 3. Dormant Bodies Bursting - 4. Savage Butchery - 5. Compelled To Lacerate - 6. Drowing In Viscera - 7. Hung And Bleed - 8. Sanded Faceless - 9. Mutation Of The Cadaver - 10. When Death Replaces Life - 11. Grotesque
 
RECENSIONE


Quelli della Metal Blade sono davvero intelligenti: pensate, hanno deciso di inviare i promo allèzine e alle riviste mettendo due o tre pezzi interi e basta, gli altri sono dei sample della durata di un minuto (almeno per quanto riguarda questo disco) . Ovviamente mi è impossibile recensire correttamente un disco vergognosamente mutilato dalla casa discografica per evitare la pirateria. Ma servirà veramente a questo? Le brillanti menti della Metal Blade non hanno forse pensato che tra pochi giorni, quando il disco uscirà regolarmente nei negozi, chiunque avrà la possibilità di metterselo sul pc e condividerlo con milioni di utenti che avranno la possibilità di scaricarlo gratis? In tutta questa storia chi ci rimette siamo noi che scriviamo, visto che non mi sembra corretto dare un giudizio ad un disco che di fatto non ho potuto ascoltare, ed il gruppo stesso che non può ricevere la benchè minima pubblicità (sia essa positiva o negativa) che chi scrive recensioni gli può fare in qualche modo. In questa sede mi limiterò quindi a delle considerazioni sui 3 brani che ho potuto ascoltare (i primi 3 per l'esattezza) e nulla più, per il resto proseguiremo la nostra protesta insieme ai ragazzi delle altrèzine e delle altre riviste in attesa che venga scritta la parola fine a questo vergognoso scempio. Passiamo quindi alla breve recensione: il singolo apripista Hatchet To The Head, che ancora non avevo avuto modo di ascoltare nonostante sia in giro da tre mesi, non mi ha convinto molto. Classico brutal death ultratecnico in perfetto Cannibal Corpse style ma questa volta a deludere è addirittura la voce di George Corpsegrinder Fisher, leggermente sottotono rispetto all'ultimo lavoro della band e soprattutto rispetto alle mostruose esibizioni live del gruppo. Per fortuna è solo un fuoco di paglia, le altre due canzoni sembrano riprendere il discorso intrapreso con Bloodthirsty (alcuni di voi avranno sicuramente pensato "solo con Bloodthirsty? Io direi con tutti gli altri") , con la solita doppia cassa martellante dall'inizio alla fine e la voce di Corpsegrinder finalmente su ottimi livelli sia nel growling più pesante (anche se il buon vecchio Barnes resta irraggiungibile) che nei suoi urlacci strazianti. Delle tre canzoni la migliore è la tellurica Pit of Zombies caratterizzata da ritmiche impossibili; per il resto. . Un'incognita, alcuni pezzi sono totalmente ingiudicabili visto che si aprono con svariati secondi totalmente strumentali se non addirittura di soli effetti e rumori vari. . Un grazie di cuore alla Metal Blade per l'ottima intuizione, continuate così.
 

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