Rainbow Six Vegas

Rainbow Six Vegas sviluppa il suo intreccio nella caotica città di Las Vegas, luogo di perdizione, azzardo e in questo capitolo del celebre sparatutto... di attentati terroristici. Nei panni di Logan Keller, comandante del team (dopo Ding Chavez), ci si trova difatti a comandare un agguerrito gruppo di teste di cuoio in vista di un'improvvisa emergenza di attacco terroristico. Il movente dei pericolosi criminali non risulterà chiaro del tutto finché non ci si spingerà in profondità nella sequenza di colpi di scena del gioco.

Il gameplay restituisce un'esperienza decisamente realistica e coinvolgente (immedesimarsi nei personaggi è molto facile); l'evoluzione del gioco (a livello di difficoltà normale) soffre tuttavia di longevità ridotta. Il ritmo è veloce ma riflessivo, gli assalti da "invincibili solisti" sono da evitare in toto (pena: ricaricare). La gestione del proprio team d'assalto è semplificata ed abbastanza intuitiva, permette difatti variazioni sul tema decisamente interessanti.

Il punto forte del gioco è il multiplayer: permette di cooperare nella campagna principale con altri tre giocatori, di sbizzarrirsi nel classico "rubabandiera (portando il tutto ad alti livello il realismo) e altro ancora. I checkpoint e gli autosalvataggi sono poi diffusi in modo capillare (forse troppo): quasi sempre vengono collocati prima degli scontri più sostenuti.

Sotto l'aspetto del design la definizione e le inquadrature si proiettano verso un dettaglio next-gen anche se a volte (soprattutto per quanto concerne i personaggi) le illuminazioni e i contrasti appaiono un po' "forzati" rispetto alle ambientazioni (che invece, in particolare negli esterni, sono davvero apprezzabili).

L'audio è invece il "neo" che sbilancia l'equilibrio del gioco: ovviamente non è inaccettabile ma manca di quel "qualcosa" che renderebbe il tutto (per gli amanti del genere) un concentrato di carisma puro. Gli effetti audio principalmente quelli legati alla voce e ai discorsi tendono purtroppo a scarseggiare di realismo (perchè mai gli avversari dovrebbero avvisare quando si spostano o ricaricano le armi?).

L'intelligenza artificiale degli avversari e degli alleati è decisamente prestante (i disguidi che possono spezzare il ritmo dell'azione sono pochissimi). I personaggi sono editabili sia nell'aspetto che nell'armamento, importante in fase tattica. Nel multiplayer è possibile beneficiare di uno sviluppo del personaggio stile (quasi) RPG: nuove armi, protezioni e vari gadgets tecnologici.

Rainbow Six Vegas in conclusione è un must per chi ama l'azione strategica stile Splinter Cell, chi invece preferisce la frenesia di sparatutto stile Unreal Tournament è meglio che eviti questo titolo.